A 90 anni ha preso una denuncia per minaccia a membro del corpo politico amministrativo dello Stato. Protagonista della vicenda è uno spezzino che ha combattuto in Russia, è stato partigiano, e per tre anni anche arruolato nella Legione straniera.


Ora ha minacciato di morte, con una lettera firmata, il ministro Brunetta, perché spiega: «l’Italia non è il Paese giusto e democratico per cui ho combattuto». Sulla base dei dati contenuti nella missiva ricevuta dal ministro, la Procura di Roma ha chiesto un’indagine ai carabinieri di Ameglia, frazione spezzina in cui l’anziano risiede, ed i militari hanno così verificato che era stato proprio il novantenne a spedirla.

Spiegando il motivo del suo gesto ai militari, l’anziano ha detto che «l’Italia non è il Paese giusto e democratico per cui ha combattuto. Ho problemi circolatori e sono stato operato, ma non ricevo adeguata assistenza sanitaria. Brunetta è simbolo di uno Stato che non perseguita gli evasori e i disonesti ma si accanisce con i più deboli». Il nonnino, che nella lettera ha scritto letteralmente «Brunetta merita la morte», ovviamente, data l’età e le condizioni di salute – assicurano i militari – non costituisce una minaccia reale.