Nuove rivelazioni sull’incidente dell’autobus francese, che martedì mattina è finito fuori strada sulla A12, all’altezza dell’uscita per Massa, causando tre morti e numerosi feriti. A parlare, da un quotidiano francese, è il sacerdote Michel Robert, sull’autobus della morte al momento dell’incidente: “Avevo scambiato il mio posto con quello di Agnes Dosil Besse, l’insegnante di storia e geografia, in modo che potesse sedersi accanto alle sue amiche colleghe; io mi sono seduto dietro di lei; a me non è successo nulla e lei ha perso la vita”. Il fatale scambio di posizioni, il cappellano del collegio di Notre Dame de Riberac se lo porterà dietro per tutta la vita, assieme ai ricordi di quegli attimi prima e dopo l’impatto con la cuspide che separa l’autostrada dalla rampa di uscita per il casello di Massa; il cappellano racconta di rivedere tutto perfettamente come “immagini di una nuova apocalisse”: “Il direttore del collegio ha rotto il lunotto posteriore del bus in modo che i passeggeri potessero uscire, ma i bambini erano riusciti già ad uscire da soli dai finestrini laterali; molte macchine si sono fermate; il secondo pilota, ha telefonato per i soccorsi; c’eravamo resi conto che avevamo da poco fatto rifornimento e sentivamo odore di gasolio; dovevamo allontanare tutti i bambini dal pullman; contavamo, contavamo..ma mancava sempre qualcuno”. Padre Robert parla del freddo, dei lividi, dei tagli, della corsa in tre ospedali diversi (i feriti furono trasportati infatti a Massa, Carrara e Versilia) e poi l’ultimo ricordo del piccolo Emile Borderie: ” Quel pomeriggio avevo parlato sul pullman con il giovane Emile; mi aveva raccontato della sua ultima visita a Parigi per seguire la partita di rugby Francia-Irlanda. Era un ragazzo piena di vita” . A salvare padre Michel Robert la cintura di sicurezza, indossata da quasi tutti i passeggeri dell’autobus. In Francia, appena saputo del tragico incidente, costato la vita ad Angelo Saraceno, l’autista del pullman, Agnes Besse, l’insegnante anche madre di uno degli alunni in gita ed Emile Borderie, 13 anni, è nato un gruppo di Facebook, creato in memoria delle vittime; il gruppo chiamato proprio “omaggio alle vittime di Notre Dame College in Riberac” è aperto a tutti e ha oltre 4.000 iscritti; sul portale più famoso del mondo si leggono i messaggi di tanti concittadini: “Niente di peggio che perdere un figlio … un pensiero alle famiglie delle tre vittime di questo tragico incidente e tutti i feriti … coraggio a tutti …”, dice Christopher; “ Sono un insegnante di inglese in pensione; quante gite ho fatto con i colleghi e quante preoccupazioni ogni volta; desidero esprimere il mio sostegno alle famiglie delle vittime di questa terribile tragedia”; “sono un alunno anche io; avrei potuto essere su quel pullman; coraggio amici”