A fine dicembre 2009 scadeva a Cermec l’autorizzazione all’esercizio dell’impianto e sono abbondantemente trascorsi i tempi che l’azienda aveva a disposizione per sanare le irregolarità rilevate dall’Arpat nel corso di un controllo effettuato a fine 2009. 

A parlare così è il consigliere provinciale della Lega Nord Cesare Micheloni  che ripercorre la vicenda: “il 22 dicembre scorso il settore ambiente della provincia sollecitava Cermec a regolarizzare alcune mancanze rilevate da Arpat, legate in particolare all’attivazione della procedura di Verifica di Assoggettabilità a V.I.A (propedeutica al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale)”. Arpat inoltre contesta a Cermec di non rispettare la prescrizione relativa allo smaltimento della frazione secca dei rifiuti, che non avveniva, come previsto, all’interno di un’area provvista di tettoia” e critica lo smaltimento del “ferro sporco” (frammisto a plastica etc.) che non veniva stoccato in maniera conforme alle autorizzazioni.

Per questo Micheloni con una interrogazione chiede all’amministrazione se Cermec abbia prodotto la documentazione per la V.I.A e se abbia ottemperato alle prescrizioni della provincia entro i termini concessi. Il consigliere provinciale della Lega Micheloni si domanda inoltre se l’impianto abbia provveduto allo stoccaggio del “ferro sporco” in aree chiuse, o in cassonetti ermetici provvisti di copertura, entro e non oltre i 15 giorni dalla data di ricevimento del provvedimento dirigenziale e se abbia migliorato il sistema automatico di chiusura delle saracinesche del parco di stabilizzazione entro e non oltre 30 giorni dalla data di ricevimento del provvedimento dirigenziale. Infine resta da verificare se l’Amministrazione Provinciale abbia concesso a CERMEC una proroga all’esercizio.