Il consigliere di Rifondazione Comunista Menconi, in sede di Consiglio Comunale, aveva riportato l’attenzione sulle intenzioni di Bogazzi, che acquisendo il terreno con lo specifico mandato di ricostruirvi strutture ricettive alberghiere, aveva fatto un passo indietro e, trincerandosi dietro problematiche finanziarie dettate dalla contingente crisi economica, aveva dichiarato di non trovarsi più in condizione di realizzare alcunché se non gli fosse stata accordata la possibilità di trasformare parte del futuro immobile in mini appartamenti. “Non è mia intenzione fare i conti in tasca a nessuno”, aveva affermato Menconi, “ma resto perplesso di fronte a simili dichiarazioni, quando tutti sappiamo dei cospicui investimenti di Bogazzi fuori dal nostro territorio”. E così sulla scia della scottante vicenda Mediterraneo, il circolo di Rifondazione Comunista di Marina di Carrara accende i riflettori anche sull’area attigua, quella dove sorse la sede della Compagnia Lavoratori Portuali e poi il Cinema Vittoria: donazione effettuata durante il Regime Fascista dal Comune di Carrara, che la cedette al Console del Porto. Lo scopo della donazione era quello di agevolare una struttura collettiva a favore dei portuali e dei lavoratori dell’epoca. E allora la domanda è: sarebbe possibile mantenere oggi questa finalità sociale? A questo si riallaccia infine l’intervento dell’Associazione Amare Marina, che invita l’Amministrazione a fare chiarezza in merito, non lesinando inoltre di dire la sua sul futuro dell’area dell’ex Mediterraneo. “L’albergo è stato demolito e sono stati licenziati una dozzina di dipendenti per far posto ad un presunto hotel a non si sa quante stelle firmato addirittura da un architetto di fama mondiale”, accusa l’associazione, “dopo accurati ragionamenti e calcoli, gli imprenditori interessati si sono accorti tutto d’un tratto che l’investimento non sarebbe stato redditizio, tanto da chiedere all’amministrazione un parziale cambio di destinazione da alberghiera a residenziale”. Nel frattempo, proprio nel centro di quella Marina pronta ad accogliere migliaia di crocieristi, ci sarebbe invece uno spiazzo degradato e pieno di detriti. L’associazione ritiene che l’amministrazione non debba in alcun modo cedere alle pretese su varianti alla destinazione dell’area: “Invitiamo gli imprenditori locali”, conclude il comunicato, “spesso lodati sulle cronache come esteti e mecenati della arti, a dare sfogo alle loro smanie artistiche mettendo mano al portafoglio per la loro città, e al posto di una albergo che non vogliono più fare, a realizzare almeno una piazza, con tanti fiori, panchine e fontane, che abbellisca Marina di Carrara, e che almeno in parte compensi i suoi abitanti delle brutture del lungomare ormai diventato un deposito di autoarticolati”.