Un 360% di aumento non si sente tutti i giorni, ma è la realtà dei fatti se si parla di Cermec e dei rifiuti biodegradabili che, per legge, devono essere scaricati e smaltiti in azienda. Un procedimento che fanno più di una volta al giorno soprattutto le ditte di giardinaggio, chi ha a che fare con erba, piante, fogliame, rami e che paga a peso d’oro lo scarico del verde. Questo, però, accade dal 1 dicembre 2009, quando il consorzio ha adeguato la tariffa di conferimento dando un preavviso alle imprese di un mese. “La modifica – si legge nel documento – oltre al normale adeguamento Istat, è dovuta a maggiori costi richiesti per la movimentazione, il caricamento e l’allocamento del materiale. Sarebbe normale, forse, se dalla vecchia tariffa di 13 euro a tonnellata non si fosse passati a 47 euro a tonnellata. Anche se la cifra attuale, per i comuni soci, è di 40 euro. In sostanza, se prima un carico di erba da 200 chili veniva smaltito a circa 3 euro, ora costa poco meno di 10 euro. E per chi del giardinaggio ne fa un lavoro, è facile riempire un camion, passare dal Cermec più di una volta e sborsare euro, aumentando di conseguenza i propri prezzi di taglio erba o potatura. Con dei normali taglio erba dei giardino si accumulano giornalmente dai 200 ai 300 chili di verde, ma se si parla di abbattimenti e potature è facile arrivare anche a 600 chili e scaricare i rifiuti anche 2-3 volte al giorno dovendo pagare circa 30 euro contro i precedenti 8 euro di media. Ancora più facile raggiungere la soglia poi quando piove ed è umido e l’erba si appesantisce. Ma non si tratta di un vero e proprio aumento, spiega il responsabile del Cermec Stefano Donati; in precedenza i conferimenti verdi erano divisi tra i produttori e i comuni di Massa e di Cararra. Il comune di Massa ha poi fatto richiesta di cambiare le modalità; i costi così sono andati tutti a carico dei privati se non espressamente autorizzati dall’amministrazione. Una misura fatta inizialmente per incentivare la differenziazione. Resta il fatto che per una piccola azienda, in un periodo di crisi, i costi non sono più così tanto abbordabili. Senza contare poi che tutto il verde portato viene lavorato dal Cermec in compost e riacquistato dalle stesse aziende di giardinaggio come fertilizzante. E spesso – ci racconta un giardiniere – il compost comprato fuma; ciò significa che è realizzato in meno degli usuali 18 mesi, ha un ph acido e brucia la terra.