Una busta contenente 4 bossoli di fucile di caccia e una lettera firmata brigata rosse è stata recapitata questa mattina in comune, indirizzata al vicesindaco Martina Nardi; la busta era su una scrivania al quarto piano ed è stata trovata per caso da alcuni agenti della polizia, chiamati in comune per un presunto allarme bomba. La busta è stata presa in consegna dagli inquirenti, ma alcune indiscrezioni sono trapelate ugualmente sul contenuto della lettera: intimidazioni sia nei confronti dell’amministrazione comunale, ma anche nei confronti delle forze dell’ordine; e poi un chiaro stampo razzista; se la prende con l’assegnazione delle case popolari agli extracomunitari e con la presenza, forzata e spesso irregolare dei rom sul territorio. Tematiche, ha detto il sindaco roberto pucci non certo appartenenti al centro sinistra; bensì all’estrema destra. A far pensare che la lettera non sia una vera rivendicazione delle brigate rosse è anche la modalità di scrittura e di firma; scritta a mano e in stampatello, in maniera incauta, non è riconducibile all’organizzazione terroristica. Ma l’allarme rimane alto, anche perchè solo ieri pomeriggio, davanti a casa del primo cittadino era comparsa la stella a 5 punte segnata BR. Una bravata, spera il sindaco, ma che verrà punita se le telecamere davanti al comune hanno filmato gli ingressi di tutta la mattinata. Basso profilo per il primo cittadino da affidare al caso, ma anche attenzione agli squilibrati, non gestibili dalla politica. Per adesso gli inquirenti non hanno ritenuto necessario organizzare misure di sicurezza per il vicesindaco nardi. Ma l’attenzione e l’allerta rimane alta