La denuncia delle imprenditrici di Confartigianato rivela una situazione che vede il nostro Paese in grave ritardo rispetto al resto dell’Unione europea. Lo studio rivela infatti che l’Italia ha il record negativo per la partecipazione delle donne al mercato del lavoro: il tasso di attività di quelle con più di 15 anni è del 38,7%, rispetto al 53,1 della media europea. Il lavoro femminile, sia autonomo che dipendente, è ostacolato dalle carenze dei servizi pubblici per sostenere le donne nella cura dei figli e dei familiari anziani. Secondo l’Osservatorio di Confartigianato la spesa pubblica per la famiglia, pari all’1,1% del Pil, è la metà di quella media europea. Allarmanti inoltre i dati sulla carenza di offerta di posti negli asili nido pubblici: la percentuale di bambini fino a 3 anni che ne fruiscono è del 6,3%, a fronte del 19,6% dei 4 maggiori Paesi europei. Non va meglio per i servizi di cura e assistenza agli anziani: su 1000 abitanti con oltre 65 anni, il numero di letti per lungo periodo negli ospedali o nelle case di riposo è del 15,7% nel nostro paese, mentre mediamente in Europa è del 41,4%. Anche nella formazione permanente il nostro Paese mostra un divario consistente: la quota di popolazione femminile tra 25 e 64 anni che partecipa ad attività di formazione e training è del 6,6%, anche questa volta la metà del medio europeo.