“Le ultime vicende relative all’accademia di Belle Arti lasciano ancora molti dubbi sulla conclusione della vicenda” . A sostenerlo è il consigliere del Pdl Laquidara, che invita la politica cittadina a fare quadrato e difendere l’istituzione

Seppur i documenti firmati dagli attori principali della “vicenda Accademia” non sarebbero sufficienti a rassicurare la città, per Laquidara l’argomento sembrerebbe tuttavia aver suscitato nelle forze politiche cittadine un rigurgito di orgoglio. Questo lascerebbe intendere insomma, ancora secondo Laquidara, un’unità di vedute e una forte volontà di difendere le prerogative di Carrara, città nella quale l’Accademia avrebbe sempre dichiarato di voler attivare corsi di alta formazione post-laurea in scultura e architettura, assolutamente indispensabili per garantire un “appeal” relativo ad una offerta formativa capace di attirare un numero crescente di studenti. “Sulla volontà e l’impegno della Presidenza non nutriamo alcun dubbio”, dichiara il consigliere riferendosi alla figura di Simone Caffaz, “e riteniamo anzi che proprio questo sia il punto di forza che può lasciare qualche speranza”. Ma parimenti Laquidara non esclude che da parte di alcune componenti del corpo docente ci possano essere resistenze tali da impedire che il progetto arrivi al ministero con la dovuta sollecitudine e la necessaria energia ed autorevolezza. Per queste ragioni si chiederebbe all’Amministrazione, alla commissione cultura e al consiglio tutto di dimenticare i possibili interessi di partito e di schierarsi in modo unanime ancora una volta a sostegno di una richiesta forte ed urgente al fine di poter attivare al più presto, in quella che è la città di tutti, un corso biennale di specializzazione post-univarsitaria riservato a studenti in possesso di un titolo accademico di secondo livello o equipollente in Scultura e Architettura. Quanto è stato fatto fino ad ora lascerebbe invece purtroppo aperta la strada a qualsiasi soluzione, anche a quelle più sgradite. La politica insomma, per il consigliere, dovrebbe fare quadrato e prendere atto della necessità di far sentire in modo forte il proprio fiato sul collo ad una istituzione che la nuova presidenza starebbe tentando di far decollare ma che risentirebbe ancora pesantemente degli errori del passato.