Alla Spezia, i carabinieri hanno smantellato un’organizzazione criminale dedita alle truffe ai danni di alcune banche della città. Cinque le persone arrestate: agivano con documenti di identità falsi, ma molto ben confezionati, e dopo i colpi si spostavano in altre città; si tratta di quattro pregiudicati campani – Rosario Schettino (26 anni, di Lusciano, provincia di Caserta) e i napoletani Alfonso Mastrillo (24 anni, di Volla), Salvatore Improta (24, di Mugnano) e Domenico Russo (25, di Villaricca) – e del pregiudicato spezzino 55enne Pietro Moisé, di maggiore esperienza, che “lavorava” come basista.

Secondo quanto spiegato, è stata necessaria una lunga e laboriosa indagine, per mettere fine all’attività del quintetto di truffatori, che stava diventando un incubo per le banche spezzine. I carabinieri hanno incominciato concentrandosi su elementi di spicco della criminalità campana attivi alla Spezia, arrivando alla fine a disarticolare il sodalizio criminale, che si ritiene responsabile di numerose truffe (almeno sei le banche che hanno presentato denuncia sinora), non solo sul territorio spezzino.

I militari hanno osservato che il modo di operare della gang era sempre lo stesso: grazie alle sue conoscenze in varie banche, Moisé portava nelle filiali i quattro complici, spacciati per «dipendenti» che arrivavano dal Meridione; i quattro si presentavano ai direttori delle filiali con i falsi documenti, con loro foto, ma dati anagrafici di persone inesistenti.

Carpita la fiducia dei direttori, i quattro depositavano in banca assegni circolari, anche questi di ineccepibile fattura, ma in realtà erano contraffatti od oggetto di furto o smarrimento; dopo l’apertura di un conto corrente, la banda prelevava in seguito ingenti somme di denaro con la carta bancomat.

Tutti gli arrestati dovranno rispondere di truffa e falso. Gli altri quattro arrestati sono . Al momento le banche truffate sono sei ma le indagini proseguono per far luce su altri episodi analoghi.

da Il Secolo XIX