Una bolletta da togliere il sonno: 1.574 euro. Uno stipendio che finisce dritto nelle tasche dell’Enel per un consumo abnorme di energia elettrica. Al trentacinquenne lericino destinatario del salatissimo conto però è bastato ragionare per capire che so trattava di un errore del quale l’ente elettrico avrebbe dovuto rendersi conto già al momento dell’emissione della fattura. Per trovare la prova dell’errore è bastato leggere la bolletta senza fermarsi all’importo. Il trentenne che abita una casa in località Carbognano infatti ha un installato nell’abitazione uno dei nuovi contatori e una potenza erogata di tre chilowatt ora. Nel conto che gli è stato recapitato gli viene attribuito un consumo di 4.807 chilowatt in quarantasei giorni. La matematica, ha pensato il lericino, non è mai stata un’opinione e dunque se la potenza elettrica erogata è di tre chilowatt ora al massimo in una giornata avrebbe potuto consumare 80 chilowatt e non certo i 104,5 attribuitigli. Ha telefonato e fatto le sue rimostranze. La risposta? «le faremo sapere».
da Il Secolo XIX