Idrovore al lavoro per scongiurare l’esondazione del lago di Massaciuccoli. Su richiesta della Regione Toscana, alle 6 di stamani personale della protezione civile della Provincia di Firenze ha portato a Massarosa (Lucca) l’insacchettatrice della colonna mobile per permettere di velocizzare le operazioni di riempimento con sabbia dei sacchetti destinati a rinforzare gli argini del lago Massaciuccoli. Intanto dalla tarda serata di ieri sono state rese operative le pompe idrovore mobili messe a disposizione dal consorzio di bonifica Delta Po-Adige di Venezia.
Le idrovore hanno una portata di 1.300 litri al secondo ciascuna e sono state posizionate all’altezza delle porte vinciane sul canale Burlamacca a Viareggio con l’intento di aiutare il Massaciuccoli a smaltire acqua. Con le due idrovore mobili già installate, la portata complessiva di scolo del canale sfiora i 4 mila litri al secondo che si vanno ad aggiungere ai 10 mila scolmati dalla Bufalina a Torre del Lago.
Il collegamento delle nuove pompe ai generatori è stato fatto d’urgenza durante la serata e sotto la pioggia battente. Il deflusso del Burlamacca, che viene dal lago Massaciuccoli, è bloccato a causa della forte spinta contraria del mare che tiene chiuse le due grandi porte vinciane, impedendo di fatto all’acqua di passare. Resta alto lo stato di allerta.
L’esondazione del lago Massaciuccoli e’ prevista per venerdì, i piani concordati tra i responsabili dei comuni interssati (Massarosa, Viareggio e Camaiore), il prefetto di Lucca Carmelo Aronica e il presidente della Provincia Stefano Baccelli, prevedono l’evacuazione delle case entro giovedì sera. Intanto a Pisa è stata aperta nella nottata l’Unità di crisi predisposta dal vicecapo del dipartimento di Protezione civile Bernardo De Bernardinis.
Lo stesso De Bernardinis intanto precisa che quello dell’esondazione del lago e’ lo scenario peggiore ma non quello al momento piu’ probabile. “Se anche tale scenario si realizzasse – ha specificato – solo aree limitate dei paesi interessati verrebbero coinvolte, aree situate attorno alle zone depresse e meno abitate”. De Bernardinis ha sottolineato che “le municipalità stanno già operando” e che si sta “garantendo la difesa dei luoghi in cui si è gia operato”.