Tensione, cassonetti bruciati, protesta spontanea, poi lo sciopero indetto da Cgil Cisl Ui.

E’ una serata di dolore e di grande difficoltà nel porto di Genova dopo l’ennesimo infortunio mortale sul lavoro.

Una manifestazione spontanea di protesta di un centinaio di portual i della Culmv si è svolta a ponte Assereto al terminal traghetti dopo la morte di un portuale, Gianmarco Tesaro, genovese di 37 anni, all’interno del garage del traghetto «Suprema» salpato poco dopo le 17 alla volta di Palermo. Secondo una prima sommaria ricostruzione, i portuali hanno appiccato il fuoco ad un paio di cassonetti. Sul posto sono intervenuti i militari della Capitaneria di porto, pattuglie dei carabinieri, agenti della Polmare e della questura. Un agente della Polmare sarebbe anche stato colpito alla testa con un oggetto ed andato al pronto soccorso per farsi medicare.

L’INCIDENTE E LE INDAGINI
La fretta. Probabilmente la fretta di fare partire la nave – era il penultimo mezzo che veniva sistemato in stiva – è stata una delle concause dell’incidente costato la vita a un giovane portuale, Gianmarco Tesaro, 37 anni, nella stiva della Suprema delle “GNV”, oggi pomeriggio.

E la “fretta”, l’esigenza di accelerare le operazioni e dare il via alla partenza del traghetto che ha recupero i 1579 passeggeri da oltre 48 ore bloccati a Genova per un incendio a bordo della Superba sempre della Gnv, ha parallelamente accelerato l’espletamento delle indagini per l’inchiesta per omicidio colposo aperta dopo l’incidente.Tesaro è morto al San Martino in seguito alle lesioni riportato nell’incidente nella stiva della Suprema di Grandi Navi Veloci che sarebbe dovuta partire alle 15 per Palermo. Le indagini – rapide – hanno consentito di fare ripartire la nave attorno alle 17. L’uomo era rimasto schiacciato da un semirimorchio mentre veniva caricato il penultimo automezzo sulla Suprema