Il comune di Lerici ha temporaneamente trasferito in altro settore – esterno al Palazzo Civico – il dipendente risultato proprietario dell’apparecchietto portatile che funziona a batteria, e registra su una smart-card trovato acceso da una collega all’interno del bagno del settore comunale in cui lavora. Attualmente, l’uomo opera in altra sede: e non più a contatto con la giovane collega donna, che si era accorta di avere di fronte la piccola telecamera, proprio in un luogo in cui il diritto alla privacy è più che ovvio.
Il giovane, assunto come istruttore in un reparto tecnico, ha accettato la proposta del temporaneo trasferimento: una decisione che l’amministrazione comunale, con determina ufficiale, ha messo in atto per evitare il permanere nello stesso ufficio delle persone coinvolte nella vicenda. L’apparecchio era stato consegnato ai carabinieri, da parte della responsabile del personale: a fronte del racconto fatto dalla giovane professionista che l’aveva trovato in bagno, – dopo un iniziale e comprensibile imbarazzo – aveva giustamente deciso di non sottacere l’accaduto. Era scattata una indagine, ancora in corso: il materiale registrato, così come quello dei computer in uso all’uomo, era stato sequestrato e sottoposto a verifica.