Il comune di Massa ha un nuovo regolamento edilizio, approvato nell’ultima seduta di consiglio svoltasi giovedì sera. In realtà il comune possedeva già un regolamento edilizio, neanche troppo datato, approvato dall’Amministrazione Neri nel 2006; ma l’attuale amministrazione ha voluto porre alcune “migliorie”, aggiungendo articoli che sono stati materia di emendamenti da parte delle opposizioni. Ed è su un emendamento in particolare che il Pd si è spaccato, isolando il consigliere Aldo Bugliani, rimasto solo a votare a favore del regolamento, mentre il resto del gruppo abbandonava la sala. L’emendamento incriminato era stato presentato dallo stesso Bugliani e si andava ad inserire nell’innalzamento della quota degli edifici delle zone a rischio idrogeologico: Bugliani voleva che all’interno dell’articolo fosse aggiunto che tale innalzamento non avvenisse in base al piano di campagna, ma in base al battente idraulico, portando la quota massima a 8 metri e trenta. Il Pd ha dichiarato in aula che il consigliere Bugliani avrebbe agito autonomamente e ha lasciato la sala nonostante si trattasse di votare un regolamento edilizio la cui ossatura era essenzialmente quella data da loro pochi anni prima: il consiglio si è espresso a favore del regolamento, con 5 astenuti (PdL più il consigliere di maggioranza Giuntini) e 22 favorevoli (la maggioranza e il consigliere del PD Bugliani). Tra le novità c’è stato l’inserimento dell’articolo 94 bis, votato a favore anche dal PdL, con il quale si sono resi liberi i fondi con vincolo esclusivamente commerciale, che adesso potranno essere utilizzati anche dagli artigiani. Ma la vera e propria notizia sta nell’ultimo articolo che di fatto va a modificare il regolamento edilizio: quello che prevede la riduzione delle quote interne degli edifici costruiti prima del 1975, relativamente alla vendita o alla ristrutturazione dell’immobile. In pratica da oggi verranno considerati abitabili molti locali, solai e mansarde decennali, anche al di sotto dei 2 metri e 70, quota stabilita a livello nazionale, in base alle esigenze delle Asl di considerare gli ambienti igienicamente agibili. Questo rivoluzionerà di certo l’intero mercato immobiliare, anche se ci sarà bisogno di un accordo tra Comune e Asl1 che permetta di derogare all’amministrazione la decisione di agibilità per gli immobili in questione.