All’indomani dei 20 anni dal crollo del muro di Berlino intervengono i giovani comunisti della Provincia di Massa Carrara. Il muro rappresenta un grosso errore e la fine di un sogno che era iniziato nel 1917. In quell’anno, ricordano i giovani comunisti della provincia apuana, c’è stata la Rivoluzione Russa che ha rappresentato, per molti, la speranza di un mondo migliore. L’intellettuale collettivo era lì, vicinissimo. Il capitalismo e la disuguaglianza, secondo quanto dicono i giovani comunisti, era stato sconfitto. Con il passare del tempo, però, il sistema realizzato nel 17 si trasformò gradualmente portando ad essere le città dell’URSS, e in particolare Berlino Est, grandi caserme a cielo aperto, tanto che chi provava a opporsi veniva ucciso. Questo grave errore ha fatto sì , dicono ancora i giovani comunisti di Massa Carrara, che le persone vedessero più facile e bello il mondo presentato nella Berlino Ovest. In quel clima di depressione e repressione, insomma, concludono i giovani del PRC, si vedono solo i difetti di quel sistema che partiva tuttavia da principi corretti. E così si è arrivati alla giusta caduta del muro, insieme al quale è caduto un regime che non aveva più nulla a che vedere con le speranze del ‘17, tradite irrimediabilmente. I giovani comunisti della provincia apuana dunque rivendicano la riscoperta di quei valori che erano emersi durante la rivoluzione del 1917 usando il 1989 come monito per non ripetere gli errori del passato.