A due giorni dalle primarie del Pd, è ancora scontro tra i rappresentanti delle due mozioni principali. L’ultimo chiarimento è stato con i franceschiniani Ernesto Manfredi, Adriano Tongiani e Raffaele Parrini: “Non vogliamo fare nessuna polemica” dicono all’inizio, ma poi il dente è troppo avvelenato per tacere; ce l’hanno con tutti, con Pucci, con la stampa, con chi ha fatto “tifo da stadio” quella mattina al seggio di Mirteto, con chi ha voluto inficiare il voto alle primarie. “Qualcuno vuole stravolgere la realtà_ inizia Ernesto Manfredi_; qui pare che abbiano vinto loro, invece a Massa Carrara ha vinto la mozione Franceschini, con un risultato tra i migliori in Italia e il primo in Toscana!”. E ancora: “Gravissimo l’atteggiamento del sindaco di Massa che ha aggredito il presidente di seggio_ continua Manfredi_ un primo cittadino dovrebbe essere più consono al suo ruolo”. Manfredi ricorda anche che lui stesso è stato aggredito al seggio di Cervara, quando voleva impedire il voto all’Assessore Brizzi e poi ammonisce il consigliere del Pd Stefano Alberti: “Gli ricordo che lui rappresenta il Pd in consiglio comunale; lo invito a dar voce alle linee prese dal partito, a non appoggiare la giunta e a votare secondo le direttive date dal Pd”. I franceschiniani parlano anche di “messa in scena, spettacolo indecente e indecoroso”, riferendosi a quanto accaduto al seggio di Mirteto domenica: “Il sindaco ha chiamato la stampa per il suo spettacolo_ commenta Adriano Tongiani_ quando sapeva benissimo che non avrebbe potuto votare perché facente parte di un gruppo politico che si era contrapposto al Pd alle passate elezioni amministrative; il Pd non è un cencio con cui lavare i pavimenti; non sono ammesse logiche imperiali; è stata mobilitata gente che non vedevo alle urne dagli anni ’70; hanno cercato di portare a votare i loro amici del centro destra, quelli di Rifondazione, i Carc; a me pare che il Pd sia stato anche troppo largo in alcuni casi nel permettere il voto; al sindaco vogliamo dire che non funziona come voleva imporre lui: la democrazia ha vinto su tutto”. Secondo quelli della mozione Franceschini, inoltre, il voto finale degli elettori del Pd sarebbe stato “infangato” da circa 700 voti espressi da “simpatizzanti” dell’amministrazione, che avrebbero votato per Bersani influenzati dal parere di Pucci: “Si chiudono i cancelli del Pd per i violenti e i prepotenti_ conclude Tongiani_ ; si è tentato di delegittimare il Pd, ma non ci sono riusciti e non ci riusciranno”. Sul caso degli iscritti alla 28 Aprile, il commento dei franceschiniani è stato più confuso: “Non ci prendiamo in giro_ dice Tongiani_ la si vuole far passare per una associazione culturale, ma tutti sanno che è come un partito politico, di chiaro appoggio a Pucci; noi avevamo il compito di non far votare chi è notoriamente al fianco dell’Amministrazione”. Sul fatto che la parola “notoriamente” possa esprimere comunque una sorta di arbitrarietà e che in questo modo alcuni cittadini siano stati di fatto discriminati,  Tongiani non ha voluto replicare.