Un pensiero su “ELEZIONI EUROPEE 2009 – INFORMAZIONI –”
EUROPEE: MACCHINA IN MOTO, 93 SIMBOLI TENTANO LA CORSA
ROMA – Si è chiuso il primo round della partita delle europee. I termini per la presentazione dei simboli di lista al Viminale sono scaduti questo pomeriggio e i soggetti che aspirano a conquistare seggi al Parlamento di Strasburgo sono risultati 93. Tante, come sempre, le novità e le curiosità accanto ai simboli dei partiti maggiori. Così, in 68/a posizione sul tabellone del Viminale, spicca il logo arancione dei Giovani poeti d’azione, guidato da Alessandro D’Agostini. “Siamo una lista di artisti – spiega lui stesso -. Vogliamo portare l’arte all’attenzione della politica. Il mio poeta preferito? Montale”.
C’é la lista Non serve, non voto, con lo slogan programmatico: Amo l’Italia non voto le Province. C’é la Lega federale del Sud, dove un orso marsicano divide il simbolo con uomo che beve avidamente e lancia l’appello: Arsura del Sud. E c’é anche la lista Parlamentare Indipendente che si riassume in una sola persona: “Lamberto Roberti, la lista sono io”, sintetizza il promotore, che viene da Pesaro-Urbino.
“Nel 2001 mi ero candidato al Senato – racconta – ma mi hanno impedito di fare pubblicità in tv. Ho fatto una serie di ricorsi: li ho persi tutti. Allora me ne sono andato un paio d’anni in esilio in Ucraina”. Ora ritenta la carta della politica con le europee. Si è conquistato l’ultima posizione il comitato delle Pari opportunità maschili, con un guerriero greco che campeggia nel logo: i promotori sono stati gli ultimi, in ordine di tempo, a effettuare l’operazione di deposito. Già ieri, del resto, nella prima giornata riservata alla presentazione dei contrassegni, non erano mancate le liste un po’ bizzarre.
Al top, le cinque promosse da Giuseppe Cirillo: Italia dei Malori, Italiani poca cosa…?, Donne insoddisfatte e incomprese, Preservativi gratis, Partito impotenti esistenziali. Ora, chiuse le operazioni di deposito, scatta la fase due, quella dei controlli: 48 ore durante le quali il Viminale, filtrerà eventuali irregolarità. Successivamente gli interessati avranno 48 ore di tempo per modificare i simboli. In caso di ricusazione del contrassegno, i promotori potranno presentare opposizione all’Ufficio elettorale nazionale presso la Cassazione. Al termine di questo iter, si avrà la lista definitiva dei relativi simboli ammessi alle elezioni europee del 6 e 7 giugno
EUROPEE: MACCHINA IN MOTO, 93 SIMBOLI TENTANO LA CORSA
ROMA – Si è chiuso il primo round della partita delle europee. I termini per la presentazione dei simboli di lista al Viminale sono scaduti questo pomeriggio e i soggetti che aspirano a conquistare seggi al Parlamento di Strasburgo sono risultati 93. Tante, come sempre, le novità e le curiosità accanto ai simboli dei partiti maggiori. Così, in 68/a posizione sul tabellone del Viminale, spicca il logo arancione dei Giovani poeti d’azione, guidato da Alessandro D’Agostini. “Siamo una lista di artisti – spiega lui stesso -. Vogliamo portare l’arte all’attenzione della politica. Il mio poeta preferito? Montale”.
C’é la lista Non serve, non voto, con lo slogan programmatico: Amo l’Italia non voto le Province. C’é la Lega federale del Sud, dove un orso marsicano divide il simbolo con uomo che beve avidamente e lancia l’appello: Arsura del Sud. E c’é anche la lista Parlamentare Indipendente che si riassume in una sola persona: “Lamberto Roberti, la lista sono io”, sintetizza il promotore, che viene da Pesaro-Urbino.
“Nel 2001 mi ero candidato al Senato – racconta – ma mi hanno impedito di fare pubblicità in tv. Ho fatto una serie di ricorsi: li ho persi tutti. Allora me ne sono andato un paio d’anni in esilio in Ucraina”. Ora ritenta la carta della politica con le europee. Si è conquistato l’ultima posizione il comitato delle Pari opportunità maschili, con un guerriero greco che campeggia nel logo: i promotori sono stati gli ultimi, in ordine di tempo, a effettuare l’operazione di deposito. Già ieri, del resto, nella prima giornata riservata alla presentazione dei contrassegni, non erano mancate le liste un po’ bizzarre.
Al top, le cinque promosse da Giuseppe Cirillo: Italia dei Malori, Italiani poca cosa…?, Donne insoddisfatte e incomprese, Preservativi gratis, Partito impotenti esistenziali. Ora, chiuse le operazioni di deposito, scatta la fase due, quella dei controlli: 48 ore durante le quali il Viminale, filtrerà eventuali irregolarità. Successivamente gli interessati avranno 48 ore di tempo per modificare i simboli. In caso di ricusazione del contrassegno, i promotori potranno presentare opposizione all’Ufficio elettorale nazionale presso la Cassazione. Al termine di questo iter, si avrà la lista definitiva dei relativi simboli ammessi alle elezioni europee del 6 e 7 giugno