Piero MassoniIl comune di Camaiore gli ha dedicato una strada, intitoliamo il nostro aeroporto a Pietro Massoni. Fu con D’annunzio tra i protagonisti del famoso volo su Vienna ed è il concittadino che, decorato con tre medaglie d’argento, risulta essere il maggior titolato tra i combattenti della Grande Guerra .

Figlio del marchese Gasparo e Maria Matthys, vede la luce nella villa di famiglia, alla Rocca, il 12 aprile 1896. Ancora giovanissimo, da poco compiuti 19 anni, si arruola volontario nei Battaglioni aviatori. Dopo un corso di pilotaggio, il 21 novembre prende il brevetto e dal 1° di marzo del ’16, a bordo dei lenti Caudron G.3 della 43a Squadriglia, effettuerà numerose rischiose missioni di ricognizione che gli varranno una medaglia d’argento al valore : “Ufficiale pilota abilissimo, in diciotto mesi di guerra diede prove continue di capacità e ardimento. Incurante del tiro antiaereo nemico che colpì più volte il suo apparecchio, eseguì ricognizioni a basse quote e in condizioni atmosferiche avverse, coadiuvando sempre efficacemente l’opera dell’ufficiale osservatore. – Cielo di Gorizia, marzo-settembre; Carso, settembre-novembre 1916; cielo delle Dolomiti, febbraio-settembre 1917”.

Il 2 febbraio del 1918 viene costituita una nuova Squadriglia, la 87a “Serenissima” e Pietro ne entrerà a far parte dalla fine di aprile. Ai comandi del suo aereo, un biplano Ansaldo S.V.A., effettuerà un completo rilevamento del fronte del Piave spingendosi fino a Zagabria, Fiume e Pola, quest’ultima bombardata il 17 di luglio. Sarà proprio per l’ardimento e l’abilità dimostrata che d’Annunzio lo chiama a far parte di quella elite i piloti, scelti in preparazione del volo su Vienna programmato per il 9 di agosto. La missione, conclusa con successo, gli frutterà una seconda medaglia d’argento :

“Superando ogni precedente ardimento, con magnifico volo, affermava su Vienna, la potenza delle ali d’Italia, esempio meraviglioso di fede, di tenacia e di superbo valore. – Cielo di Vienna, 9 agosto 1918.”

Nel settembre sarà protagonista nel bombardamento di Osoppo e della stazione di Gorizia e infine, l’ultima decisiva battaglia di Vittorio Veneto, lo vedrà impegnato, con tutta la squadra, in una serie di bombardamenti in appoggio alle forze di terra. E sarà la sua terza medaglia d’argento :

“Fu volontario in ripetute rischiose imprese e dette prova di mirabile valore, prodigandosi in numerosi voli sul nemico, da lui condotti con impareggiabile ardimento. Compié un volo di circa 600 chilometri per bombardare da quota inferiore ai 200 metri gli impianti ferroviari di una importante località, ed ottenne ottimo successo. Cielo di Liens, 7 settembre 1918 “

VOLO SU VIENNA

Saranno queste le sue ultime gesta militari. Ritiratosi a vita privata, il 17 gennaio del 1923, convolerà a nozze a Uccle, in Belgio, con   Luisa Errani. Muore a Bagni di Lucca il 3 luglio 1956 all’età di 60 anni e le sue spoglie dimorano nella cappella di famiglia nel cimitero monumentale di Lucca.

Franco Frediani

NELLA FOTO

Granzarlolo, Allegri, Locatelli, Palli, D’Annunzio, Massoni, Finzi e Censi