Ogni stagione ha il suo frutto, dice un proverbio.

I mesi di Ottobre e di Novembre sono caratterizzati dalla presenza di due frutti particolari: la castagna e il granoturco. Due frutti che costituivano un tempo l’alimento fondamentale della gente contadina e che erano tenuti in grande considerazione perché, oltre costituire il cibo quotidiano di allora, rappresentavano  un momento di vita associativa per le molteplici operazioni che le riguardavano.

In particolare la castagna,  dopo essere stata raccolta, richiedeva la “seccatura” nel seccatoio e la “postera” (con la quale veniva ripulita); il granoturco invece si lavorava con la “scartozzera”, la “sgranera” e la “seccatura” nell’aia. Operazioni, queste, che occupavano intere giornate e serate e che coinvolgevano tutto il vicinato.

Considerata l’importanza alimentare di questi due frutti autunnali e considerata la funzione aggregante delle attività ad essi associate, i nostri vecchi avevano per questi prodotti una venerazione particolare, tanto da creare due tradizioni di carattere religioso di non poco conto. La “filza” fatta di castagne bollite – i “ballotti” – richiamava la corona del rosario che veniva recitato in tutte le famiglie la sera dei Santi. L’indomani mattina, per il giorno dei Morti, i ragazzi partecipavano alla Messa con la filza al collo e al suo termine i più benestanti distribuivano il pane marocco”, pane composto da farina di granoturco (miscelata con un po’ di farina di grano) chiamato anche “pan dei morti”.

A ricordo di queste vecchie usanze il  1° NOVEMBRE, dalle ore 15.00 in poi, nel  Parco del Santuario della Madonna degli Uliveti si svolgerà la tradizionale “FESTA DELLA FILZA E DEL MAROCCO”, durante la quale sarà possibile gustare prodotti locali realizzati con questi due alimenti e saranno organizzati giochi fanciulleschi d’altri tempi, giochi che costituivano un fatto importante nella vita sociale della nostra gente e che, per questo motivo, verranno riproposti in ricordo delle nostre tradizioni.