I residenti della zona del Marasio, la cosiddetta Beverly Hills, e di Fossone sono in rivolta. A farli scendere sul piede di guerra sono state le ruspe e gli operai che, ormai da qualche settimana, si aggirano tra via Cassola e via Turgliano. Il gran via vai ha insospettito i più curiosi che seguendo i mezzi hanno scoperto il cantiere per la costruzione del forno crematorio. Un’idea illustrata, la prima volta, nell’agosto del 2012 dall’allora presidente di Apuafarma Luigi Danesi e che il suo successore, Fabrizio Volpi, ha trasformato in progetto esecutivo, con l’avvallo dell’amministrazione e degli enti competenti e il via ai lavori a inizio 2016. Un impianto da 1,2 milioni di euro finanziati da Apuafarma grazie a un mutuo contratto presso il Monte dei Paschi di Siena, che dovrebbe essere ripagato nel giro di 6-7 anni proprio attraverso il servizio, a una media di 400 cremazioni all’anno.
I residenti però hanno scoperto il progetto solo a cantiere aperto e hanno accusato municipio e Apuafarma di scarsa trasparenza. Oggi in un incontro organizzato dal consiglio dei cittadini Carrara Adiacenze c’è stato il primo faccia a faccia tra gli abitanti della zona limitrofa al cimitero e il presidente di Apuafarma Fabrizio Volpi, accompagnato dall’assessore all’Ambiente Massimiliano Bernardi. La lista delle preoccupazioni snocciolate dai cittadini è davvero lunga e va dai dubbi sull’impatto ambientale della struttura al rischio di svalutazione degli immobili circostanti, fino alla compatibilità dell’opera con la destinazione “paesistico/residenziale” della zona. Anche per questo qualcuno ha proposto di trasferire il forno crematorio nella zona industriale o di realizzarlo nei pressi di altri cimiteri, come quello di Fossola o di Marcognano. «Il sito non è in discussione, l’unica cosa ancora da decidere è se la struttura debba essere riservata ai residenti del nostro territorio o possa accogliere anche richieste da fuori» hanno spiegato all’unisono Volpi e Bernardi garantendo che si tratterà di un forno crematorio a emissioni zero, soggetto a severi controlli. Rassicurazioni che però non sono servite a placare gli animi dei cittadini. Nei prossimi giorni sarà organizzata una nuova riunione riservata ai residenti pronti a ricorrere alle vie legali pur di fermare i lavori.
