cermec 1Un giro di fatture, per prestazioni inesistenti, con cui, secondo l’accusa, si sarebbe compensata indebitamente l’Iva per 1 milione e 400 mila euro in nove anni. A preocesso, per il filone fiscale relativo allo scandalo dei rifiuti, i due ex amministratori di Cermec, Roberto Vaira (difeso dall’avvocato Sommovigo) e Luciano Bertoneri (assistito dal legale Iacopetti) sotto accusa per evasione dell’Iva. Il Cermec, rappresentato dall’avvocato Adriano Martini, si è costituito parte civile.

Nel mirino una serie di fatturazioni fra Cermec e Delca per prestazioni che risalgono al periodo compreso fra il 2003 e il 2008. Secondo la Guardia di Finanza si sono riscontrate due tipologie di situazioni. La prima che riguarda fatturazioni emesse in anticipo rispetto a prestazioni fornite dalla Delca in tempi successivi, ad esempio un anno e mezzo dopo l’emissione della fattura. La seconda tipologia che riguarderebbe invece fatturazioni prodotte per prestazioni che non sono proprio mai avvenute.

Insomma, una vera e propria falsa fatturazione continuata per anni e che si è perpetrata con giustificazioni e note di credito successive ai pagamenti effettuati dell’azienda dei rifiuti apuana, in netta violazione dei dispositivi della legge. In altri casi, invece, sono state emesse fatture generiche e mai riconducibili a lavori eseguiti dall’azienda di Vicopisano che curava il trasporto dei sovvalli in impianti fuori dalla nostra provincia.

In totale la cifra contestata dalla Guardia di Finanza riguarda fatture per 27 milioni. Di queste 15 milioni e mezzo sono state stornate con nota di credito, 3 milioni e trecentomila euro  nota di debito (e ciò ha consentito alla Delca di recuperare 300mila euro) e  8 milioni e settecentomila euro sono invece le fatture per cui Cermec è ancora in attesa di una nota di credito.

In tribunale è stato ascoltato il consulente della parte civile, dottor Paolo Bianchi, che ha ricostruito una complessa operatività, e i rapporti fra Cermec e Delca. Proprio sulla base di questa operatività Cermec ha supportato 2 milioni e 750mila euro fra Iva (1,4 milioni)  e sanzioni (1,350 milioni) e ha avuto effetti collaterali negativi con le banche che chiedono pagamenti anche per fatture che la Guardia di Finanza ha dichiarato false.

 

 

 

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