guardia finanzaInsospettabile. Un ragazzo di ventuno anni con un posto fisso come barista. Nonostante la sicurezza economica però arrotondava lo stipendio spacciando hashish, neppure di tanto in tanto ma con una certa frequenza. Appena smetteva il suo turno dietro al bancone si trasformava in un pusher che non badava a chi aveva davanti, la droga la vendeva a chiunque avesse i soldi per pagarlo. Anche ai minorenni. Ma gli ultimi due clienti gli sono costati l’arresto: la coppia di diciassettenni è stata fermata dalla guardia di finanza con addosso lo stupefacente.
È scattata la segnalazione, ma oltre a quello le fiamme gialle hanno voluto andare a fondo alla questione e hanno scoperto chi aveva dato quelle due dosi ai minorenni. Il nome del barista non risultava tra le persone con precedenti e così prima di far scattare le manette servivano prove: i militari lo hanno fermato e gli hanno trovato una piccola quantità di hashish, poi nella sua abitazione sono saltati fuori settecento grammi di stupefacente e un bilancino di precisione che serviva per confezionare le dosi. Tutto sequestrato.
Il ragazzo, visto che in casa i suoi non sapevano nulla della sua seconda attività, ha confessato tutto dando una grossa mano ai finanzieri. E adesso è stato aperto un fascicolo su un traffico decisamente corposo di droga, che settimanalmente raggiunge le Apuane dal nord Italia. Ma i dettagli sono top secret, anche perché sono coinvolte almeno altre quattro persone. Per questo i nomi sono ancora secretati, su espressa richiesta degli inquirenti. Tutte più grandi del ragazzo finito in manette a insaputa di mamma e papà e poi subito dopo rilasciato. La sua collaborazione lo ha fatto rientrare anche al lavoro.
Grazie alla sua età aveva il compito di avvicinare i ragazzi più giovani senza destare troppi sospetti. Una precauzione che però non è servita a evitargli di cacciarsi nei guai.
il tirreno