rossi“La Toscana non ha bisogno di nessun aumento sull’addizionale regionale Irpef. I nostri conti sono in equilibrio” taglia corto il presidente della Regione Enrico Rossi, che interviene riguardo alla ventilata manovra, oggi smentita dal governo, ma di cui si parla da giorni sui giornali e che avrebbe dovuto compensare il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese. Quella di aumentare l’Irpef regionale, o meglio dare la possibilità alle Regioni di farlo, sarebbe di più: una non risposta.

“Se, come risulta da notizie di stampa, il governo mette 5 miliardi a disposizione per finanziare la sanità, i nostri tempi di pagamento ora mediamente tra i 150-180 giorni potranno essere facilmente ridotti -spiega Rossi – perché di quei 5 miliardi di accesso ad una maggiore liquidità alla Toscana toccherebbero più di 300 milioni”. “Inoltre – aggiunge – se il governo dovesse anche togliere i vincoli del patto di stabilità per i cofinanziamenti dei progetti finanziati con i fondi comunitari questo renderebbe assai più sostenibile la gestione del bilancio e degli investimenti utili e necessari a rendere più sicuri da frane ed allagamenti i nostri territori”.

Oggi l’addizionale Irpef varia dall’1,23 per cento, che è l’aliquota base imposta dallo Stato, all’1,73 e può essere diversa a seconda del reddito e del luogo. Quello 0,5% è lo spazio di manovra concesso alle Regioni e che poteva aumentare. In Toscana si paga da quest’anno l’1,43% da 8 a 28 mila euro, l’1,68 da 28 a 55 mila e l’1,73% oltre. Tre aliquote, più lievi che in altre parti d’Italia.