anticorruzioneFornire ai comuni toscani un servizio di formazione e accompagnamento per dare attuazione alle nuove disposizioni fissate dalla legge anticorruzione, la legge 190 del 6 novembre 2012, entrata in vigore il 28 novembre scorso. È l’obiettivo del nuovo servizio anticorruzione lanciato da Anci Toscana, che è stato presentato questa mattina dal segretario generale Alessandro Pesci insieme ai legali dello studio Giuri, che svolgeranno il servizio per conto dell’Associazione dei comuni. La legge 190 contiene disposizioni per la prevenzione e repressione dell’illegalità nella Pubblica amministrazione e introduce nel Codice penale modifiche nella disciplina dei reati contro la Pa. Disposizioni che “nascono come esigenza di recepire normativa esistente a livello internazionale – ha precisato Giuri –in un quadro che vede il nostro Paese, secondo la classifica 2011 di Transparency international, al 69° posto per corruzione percepita”.

L’appuntamento di oggi è stato l’occasione per fornire ai comuni le primissime indicazioni sulle principali misure e adempimenti  da adottare per dare attuazione alle disposizioni di legge, in considerazione dell’imminente scadenza del 31 marzo per la definizione dei piani triennali di prevenzione della corruzione, seppur in un quadro ancora confuso, poiché mancano ad oggi le intese in sede di conferenza unificata per la definizione degli adempimenti. “Secondo le informazioni di cui siamo in possesso le intese dovrebbero arrivare probabilmente questa settimana – ha spiegato Pesci – si tratterebbe di una ‘beffa’ per i comuni poiché questa tempistica rende di fatto impossibile il rispetto della scadenza del 31 marzo per la redazione dei Piani triennali”.

Altre criticità per i Comuni, ricordate da Pesci e riassunte in una nota di ANCI (nazionale), sono relative alla nomina del responsabile della prevenzione della corruzione che, salvo diversa determinazione, è individuato nel segretario comunale (“Il problema è che in Toscana molti comuni non hanno nemmeno, e non certo per responsabilità loro, il segretario comunale”, ricorda Pesci) e la questione della rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione: “Una misura– afferma Pesci – che non ha molte possibilità di attuazione nei comuni di piccole dimensioni, in cui il numero di dirigenti e responsabili di servizi è ridotto e per cui sarà opportuno individuare regole specifiche per le amministrazioni locali in base alle dimensioni”.

Pur in un quadro di scadenze ancora incerte, l’indicazione che arriva da ANCI ai Comuni è comunque quella di procedere alle definizione delle prime misure in materia di prevenzione della corruzione, in particolare con la mappatura dei rischi, l’individuazione cioè degli uffici che possono essere soggetti o oggetto di fenomeni di corruzione e concussione.

Col servizio promosso da Anci Toscana sono tre le tipologie di attività che verranno fornite ai Comuni: la verifica dello stato  di attuazione della trasparenza nell’ente, la  mappatura dei rischi e l’impostazione di fondo del Piano anticorruzione (con la relativa formazione nei confronti del segretario, dei dirigenti ma anche di tutti i dipendenti), gli atti di nomina del segretario anticorruzione, del responsabile trasparenza amministrativa e del regolamento sulla trasparenza. A breve sarà a disposizione sul sito internet dell’Associazione una sezione dedicata con tutte le informazioni sul servizio.