“E’ intervenuto anche il presidente della Repubblica per sollecitare lo sblocco dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione alle imprese creditrici. Giorgio Napolitano ha detto parole sacrosante. Nelle condizioni attuali i comuni non possono più andare avanti”. Così Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, accoglie con favore l’intervento della massima autorità dello Stato su un tema avvertito come prioritario. In particolare sono i comuni piccoli a soffrire condizioni di ancora maggiori difficoltà perché interessati al Patto di stabilità, un provvedimento “assurdo”, varato dal governo Monti e approvato dal Parlamento. “Se il Patto di stabilità era di per sé già discutibile, la sua estensione ai comuni sotto i 5mila abitanti è stata deleteria – attacca Giurlani -. Ne sanno qualcosa i comuni montani che sono quasi tutti sotto quel limite e che rischiano la paralisi. E’ diventato un problema anche solo pagare le ditte intervenute per far fronte alle situazioni di emergenza, spesso legate al maltempo”. Da un lato si impone ai Comuni di pagare in tempi brevi i fornitori, da un altro lato si dimentica che proprio la legge di stabilità impedisce anche a chi ha i fondi necessari di poterlo fare. “Come Uncem Toscana, insieme al coordinamento dei piccoli comuni dell’Anci regionale, promuoveremo una mobilitazione degli amministratori locali per sostenere una battaglia su questo tema”, è la proposta di Giurlani. Che poi focalizza la sua attenzione su un secondo fronte, strettamente collegato a questo: la nuova tassa sui rifiuti, la Tares. “Viste le condizioni generali dei comuni non ci resta che chiedere il rinvio della sua applicazione al prossimo anno”, conclude il presidente di Uncem.