A Firenze si è parlato di “Scuola 3.0” nell’ambito di un seminario, promosso da Regione in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale. Tre sono gli aspetti su cui ci si è soffermati, la didattica, le tecnologie e gli ambienti messi in sinergia per il successo formativo di tutti.

Sono stati annunciati 2,5 milioni di euro a disposizione per le scuole toscane e per la loro volontà di abbattere quel digital divide che troppo spesso separa gli studenti, non a caso definiti  nativi digitali, da insegnanti e organizzazione scolastica: soldi messi a disposizione dal Ministero Istruzione e dalla Regione Toscana non solo per acquistare strumenti (lavagne interattive, tablet, software, hardware…) ma anche per aiutare la formazione degli insegnanti oltrechè per effettuare, nelle scuole, i necessari lavori di riorganizzazione degli spazi.

Le risorse derivano da un accordo siglato a Roma a metà settembre con il Ministero Istruzione Università Ricerca (MIUR).

Gli obiettivi di base: superare la distanza fra l’attuale didattica e la società digitale in cui i ragazzi sono, ormai, protagonisti; sostenere una adeguata, capillare e continua formazione degli insegnanti; riconsiderare la stessa organizzazione spaziale delle scuole, oggi ancora prevalentemente basata su aule, corridoi, banchi, cattedre, lavagne tradizionali.

Il vicepresidente della Regione Toscana Stella Targetti ha precisato come con questo bando si punti ad accelerare, in Toscana, lo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale, non soltanto per quanto riguarda gli strumenti, ma anche su una didattica e un ambiente di apprendimento innovativi.

“Percorso che in montagna è già stato avviato da tempo – ha commentato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani”.  “Siamo già ad un passo in avanti sul fronte innovazione sia tecnologica che didattica nelle scuole montane – ha aggiunto Giurlani – è l’esempio di “ErreCubo” un progetto pilota che valorizza gli Istituti d’Istruzione Superiore delle aree montane e svantaggiate della Toscana. Attraverso l’infrastruttura tecnologica gli Istituti coinvolti possono svolgere attività didattiche e formative in maniera sinergica. Si tratta di un progetto che si pone l’obiettivo di favorire la valorizzazione di elevati standard della formazione e della qualità dell’istruzione, operando per il raggiungimento di un livello di eccellenza nella didattica, attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e metodologie educative atte a favorire l’integrazione tra istituti scolastici di differenti territori, anche in luoghi geografici svantaggiati.”

Ad avvalorare quanto svolto da Uncem nei territori montani è giunto anche il plauso del Ministro dell’Istruzione che ha riconosciuto questo progetto come concreto e reale esempio di percorso verso la scuola digitale.

“Il Ministro ha elogiato il nostro progetto  – ha aggiunto Giurlani – studiato proprio per mettere insieme diversi territori della Toscana puntando all’eccellenza didattica con l’uso della tecnologia, trovare soluzioni alle diverse problematicità presenti nelle scuole di montagna, con lo sviluppo di un linguaggio digitale e l’integrazione fra scuole anche territorialmente distanti fra loro. In un contesto di tagli e difficoltà per il settore istruzione – chiude Giurlani – siamo soddisfatti di aver intrapreso un percorso che rappresenta la prima esperienza in Italia e che, il Ministero stesso, ha  ritenuto opportuno valutare se renderlo modello nazionale per le scuole digitali, ora ci auguriamo che anche la Regione Toscana segua questo percorso”.