Ignazio Marino, Pierluigi Bersani, Dario Franceschini, sono i tre candidati alla segreteria del Pd che domenica prossima, 25 ottobre si sfideranno nelle primarie del partito democratico. Tutti vi possono partecipare, senza dove essere iscritti al partito, basterà versare un contributo di due euro. Se alle primarie nessuno dei tre candidati alla segreteria prenderà almeno il 50 per cento dei voti, si andrà al ballottaggio, in cui potranno votare tutti i membri dell’assemblea nazionale del PD. In questi giorni si stanno intensificando gli appelli al voto. Questa volta parla Giorgio Raffi del Pd, sostenitore di Bersani, che sottolinea l’importanza del voto che arriva dai cittadini chiamati a decidere sul futuro del partito stesso: una scelta forte e innovativa, ma anche coraggiosa per il rischio infiltrazioni. Secondo Raffi sarà compito del partito vigilare affinché tutto si svolga correttamente e nel rispetto delle regole e della logica politica. L’ex assessore invita i cittadini e gli esponenti del partito a votare in piena libertà di coscienza e riflettere sulle proposte dei vari candidati senza farsi fuorviare da problematiche locali. E un altro appello al voto arriva da parte di Andrea Zanetti, schierato con Bersani, ‹‹perché rappresenta un elemento di riformismo e innovazione››. Secondo il vice sindaco di Carrara, inoltre, le primarie rappresentano ‹‹uno strumento importante di partecipazione, che però in futuro potrà cambiare per fare in modo che dirigenti o segretari di partito possano essere scelti dagli iscritti al partito››  Difficile fare previsioni ma, leggendo i sondaggi, Bersani avrebbe buone possibilità di vittoria. In ogni caso l’auspicio di Andrea Zanetti è che, dopo le elezioni del 25 ottobre, si possa iniziare a lavorare insieme per il bene del Partito Democratico.