Balneazione vietata, in un tratto di costa di Marina di Massa. Inizia così la stagione balneare e la stagione dei divieti di balneazione. A pochi giorni dalla riconquista dellaBandiera Blu per la qualità delle sue acque, arriva la notizia di uno sforamento nei parametri di legge per i batteri fecali in un punto del litorale massese.
Il secondo campionamento stagionale effettuato dai tecnici di Arpat, all’altezza del punto di prelievo chiamato “Campeggi ovest” – nei pressi del fosso Lavello, da anni sotto osservazione – ha rilevato una presenza di escherichia coli pari a 565 unità per 100 millilitri d’acqua, appena sopra il limite di legge fissato a 500.
Una lieve ma significativa anomalia che ha portato alla firma di un’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione da parte del sindaco Francesco Persiani. Il provvedimento riguarda il tratto di costa che comprende i bagni Fausto, La Cicala I, La Cicala II e la spiaggia libera di via Baracchini.
Il campione è stato prelevato lo scorso 13 maggio, ma la procedura di analisi prevede 48 ore di incubazione: plausibile, dunque, che nel frattempo i livelli batterici si siano già normalizzati naturalmente, anche grazie alle buone condizioni meteorologiche.
Tuttavia, la normativa è chiara: anche con uno sforamento minimo, il divieto è obbligatorio. E così, mentre i bagnanti devono restare a riva, il Comune ha chiesto ad Arpat un nuovo prelievo urgente, confidando in un rapido rientro nei limiti per revocare l’ordinanza.
Una misura precauzionale, insomma, più che una vera emergenza. Ma che riporta l’attenzione sulle criticità ambientali croniche legate al reticolo idrico che sfocia in mare. Ora si attendono i risultati del nuovo controllo, previsti nelle prossime ore.
