Dario Franceschini, ex ministro della Cultura, intende presentare un disegno di legge per attribuire ai figli esclusivamente il cognome della madre, come forma di “risarcimento” storico per la discriminazione subita dalle donne nel corso dei secoli. La proposta si inserisce nel contesto della sentenza della Corte costituzionale del 2021, che ha dichiarato incostituzionale l’attribuzione automatica del cognome paterno, aprendo la strada a nuove normative.
Si tratta di quattro testi presentati da Unterberger (Autonomie), Malpezzi (Pd), Maiorino (M5S) e Cucchi (Avs) che intendono disciplinare l’attribuzione del cognome ai figli dopo la sentenza della Corte costituzionale del 2021
Attualmente in Senato sono all’esame quattro testi legislativi sul tema, ma Franceschini ritiene che la soluzione più semplice ed equa sia l’attribuzione automatica del solo cognome materno. L’idea ha suscitato un acceso dibattito politico: il leader di Azione, Carlo Calenda «Altre priorità non ne abbiamo? Boh»., ha ironizzato sulla priorità della proposta, mentre Simone Pillon (Lega) l’ha definita “un’assurdità ideologica”. «Ultima genialata della sinistra contro il patriarcato».
La questione divide anche l’opinione pubblica: da un lato c’è chi sostiene la proposta come un passo avanti per l’uguaglianza di genere, dall’altro chi teme che si trascuri il diritto di entrambi i genitori a trasmettere il proprio cognome. Il disegno di legge sarà presentato nei prossimi giorni, e il confronto si preannuncia acceso