L’incontro, avvenuto in modalità online, presso la sede di Coldiretti a Pontremoli. Chiesta accelerazione dell’attuazione del piano di emergenza di contrasto alla PSA. Pericolo per 1.500 aziende in Toscana.
“Accelerare sull’attuazione di tutte le misure necessarie per contrastare la diffusione della peste suina”: è la richiesta al commissario straordinario alla peste suina africana, Giovanni Filippini avanzata in occasione della video conferenza organizzata da Coldiretti Toscana sul tema del contrasto alla PSA in Toscana a cui hanno partecipato connessi dalla sede Coldiretti di Pontremoli insieme alla presidente e direttore provinciale, Francesca Ferrari e Francesco Cianciulli, alcuni allevatori di suini lunigianesi in rappresentanza di tutto il territorio, i sindaci di Pontremoli, Mulazzo, Filattiera e Zeri, la responsabile della sanità pubblica veterinaria sicurezza alimentare Apuane Lunigiana dell’USL Toscana Nord Ovest, Dottoressa Maria Francesca Pocai, il Presidente dell’ATC 13 Massa, Emiliano Centofanti; erano connessi all’incontro, oltre al commissario straordinario Filippini, la presidente regionale Coldiretti Toscana Letizia Cesani, la vice presidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, il capo servizio Filiere Coldiretti Giorgio Apostoli, il Presidente dell’associazione regionale allevatori, Roberto Nocentini, i rappresentanti di Federcaccia Toscana, dei Consorzi di Tutela del Prosciutto Toscano Dop, della Finocchiona Igp e della Cinta Senese Dop. Connesse anche tutte le sedi provinciali di Coldiretti in Toscana.
La peste suina africana vede come principale veicolo di trasmissione i cinghiali, la cui crescita incontrollata della presenza di questi animali nelle campagne da anni denunciata dalla Coldiretti, facilita la diffusione della malattia. Anche se non si trasmette all’uomo, la Psa sta mettendo in ginocchio gli agricoltori. Al momento sono 26 le carcasse rinvenute risultate positive ad oggi. Il primo caso era stato certificato lo scorso luglio 2024 nei boschi di Zeri al confine con la Liguria.
“Solo collaborando, tutti insieme, possiamo sconfiggere la peste suina evitando una catastrofe per le aziende zootecniche ed il turismo verde. – spiega Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carrara – L’incontro con il commissario nazionale, che ringrazio a nome della nostra organizzazione, è stato un utile ed importante momento di confronto per far sedere allo stesso tavolo, seppur virtualmente, tutti i soggetti impegnati sul territorio, ciascuno per le proprie competenze, su questa emergenza che non riguarda solo la nostra provincia, ma potenzialmente tutta la regione. Siamo convinti che l’emergenza PSA debba essere affrontata mediante il coinvolgimento e l’ascolto di tutti i soggetti che operano sul territorio, dai comuni, all’Asl, ai cacciatori, ai nostri agricoltori che sono i più colpiti. Dobbiamo evitare che la Lunigiana diventi la porta di ingresso di questa malattia verso il resto della regione rischiando di mettere in pericolo quasi 1.500 aziende e 100 mila capi”.
Coldiretti Massa Carrara, che ha portato in dote all’incontro la testimonianza di alcuni allevatori le cui attività sono al momento “congelate” a causa delle restrizioni, ha evidenziato la crescita del numero di cinghiali nelle aree circoscritte dove non si stanno effettuando abbattimenti e quindi la necessità di procedere al più presto ad un’azione di depopolamento.
L’incontro è stato molto apprezzato dall’Atc 13 Massa: “Ringrazio Coldiretti Massa Carrara per l’organizzazione di questo incontro. – spiega il presidente, Emiliano Centofanti – I cacciatori della nostra ATC da sempre si sono resi disponibili per svolgere l’attività di depopolamento, sostenendo anche a proprie spese la sistemazione delle case di caccia e l’abilitazione dei cani limieri. Ad oggi stiamo aspettando nei comuni di Mulazzo, Bagnone, Villafranca e Filattieria il nullaosta da parte del Commissario per l’attività di depopolamento su questi comuni e fare anche su questi territori la nostra parte”.