Un’importante risposta all’escalation di aggressioni che colpisce gli operatori sanitari arriva dall’Ospedale del Cuore, presidio di eccellenza sul territorio. Ieri, presso Palazzo Ducale, è stato sottoscritto un protocollo per la sicurezza del personale sanitario tra la Fondazione Monasterio e la Prefettura di Massa Carrara. Un accordo che punta a implementare con effetto immediato le misure di vigilanza e controllo da parte delle forze dell’ordine, con un’attenzione particolare alle ore notturne, periodo più esposto al rischio.
Le pattuglie di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza si alterneranno con soste brevi all’Ospedale Pediatrico Apuano (Opa), pronte a intervenire tempestivamente su segnalazione del personale sanitario. Saranno inoltre potenziate le misure di vigilanza passiva, come la videosorveglianza, e rafforzata la formazione degli operatori su tecniche di gestione delle situazioni critiche, con un approccio mirato alla de-escalation e non all’autodifesa.
Alla firma del protocollo erano presenti il prefetto Guido Aprea, il questore Santi Allegra, il direttore generale della Fondazione Monasterio Marco Torre e il medico della direzione sanitaria Niccolò Grassi. Tra i presenti anche il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, il sindaco di Massa Francesco Persiani e la vicesindaca di Carrara Roberta Crudeli.
prefetto Guido Aprea
«Uno dei tristi fenomeni dei nostri tempi è l’aumento delle aggressioni ai sanitari – ha dichiarato il prefetto Aprea –. Siamo passati dal periodo del Covid, in cui i medici erano considerati eroi, a episodi di violenza sempre più frequenti, verbale e fisica. La maggiore presenza delle forze dell’ordine e la formazione del personale sono piccoli tasselli che possono avere anche un’importante funzione deterrente».
direttore generale Marco Torre
Il direttore generale Marco Torre ha sottolineato come anche una struttura di eccellenza come l’Opa, pur non avendo reparti particolarmente esposti come Psichiatria o un Pronto Soccorso, stia registrando un aumento delle aggressioni, seppur solo verbali: «Forse è il momento di riflettere a livello istituzionale per evitare che gli ospedali si trasformino in vere e proprie fortezze. Oggi però sottoscriviamo convintamente questo protocollo per garantire la massima tutela ai nostri professionisti».
Il dottor Niccolò Grassi, della direzione sanitaria, ha evidenziato l’impegno della Fondazione Monasterio con interventi concreti già avviati: dalla formazione degli operatori su modalità di gestione delle aggressioni, alla videosorveglianza esterna con particolare attenzione ai parcheggi, fino alla creazione di spazi dedicati alle comunicazioni difficili con i familiari dei pazienti, spesso causa di conflitti dovuti all’eccessivo carico emotivo. «Abbiamo previsto anche telefoni di emergenza nelle aree più a rischio e attivato un servizio di sostegno psicologico per i sanitari vittime di aggressioni», ha concluso Grassi.
Il protocollo rappresenta un passo significativo per garantire la sicurezza degli operatori sanitari, affrontando con concretezza una problematica sempre più diffusa e complessa.