È previsto per domani il termine della notifica di sgombero per la Casa Rossa, l’immobile di proprietà Anas occupato da dodici anni e diventato un centro sociale e culturale per la comunità di Montignoso. Mentre il tempo stringe, ieri sera si è tenuto un incontro tra la Prefettura di Massa Carrara e il Comune di Montignoso, anche se le probabilità di evitare lo sgombero sembrano ridotte. Gli attivisti della Casa Rossa si sono riuniti in assemblea, valutando l’ipotesi di una manifestazione a Massa per cercare di bloccare l’operazione.

Il sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti, ribadisce il sostegno dell’amministrazione all’esperienza della Casa Rossa e ha più volte cercato un dialogo con Anas, proponendo soluzioni come l’uso gratuito o un canone di affitto accessibile che permetterebbe una gestione pubblica dell’immobile. Tuttavia, finora non ci sono stati riscontri positivi da parte di Anas. «È cruciale evitare scontri sociali», ha dichiarato il sindaco.

Numerosi partiti e gruppi politici del Consiglio Comunale di Montignoso, inclusi Partito Democratico, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, hanno espresso la loro preoccupazione per il futuro della struttura, chiedendo di sospendere lo sgombero e di lavorare a una soluzione pacifica. Hanno anche lanciato un appello ad Anas per aprire un tavolo di confronto e valutare forme di gestione pubblica e regolamentata della struttura, rispettando la legalità e le esigenze della comunità.

A sostenere l’esperienza della Casa Rossa anche i circoli Legambiente di Massa-Montignoso e Carrara, che definiscono lo spazio un importante centro di aggregazione per giovani, adulti e anziani. «La Casa Rossa ha sempre ospitato attività aperte e gratuite senza creare problemi di ordine pubblico», hanno dichiarato, appoggiando la proposta di un uso collettivo e condiviso del bene pubblico.