In questi giorni è stata sollevata una discussione in città in merito ad un’asta di beneficenza indetta da EVAM per il “Dante day” nel 2021.
Notizie di stampa riportarono il blocco dell’iniziativa causa COVID e il rinvio della realizzazione dell’asta a pandemia terminata. Ad oggi però di quell’asta benefica, che avrebbe dovuto favorire le attività dell’OPA, non se ne sa nulla.
Abbiamo chiesto, come gruppo Consiliare Polo Progressista e di Sinistra, notizie alla società partecipata EVAM SpA che ci ha risposto precisando innanzitutto che l’attuale CDA è in carica dal 2023 scaricando quindi le responsabilità dell’operazione sul CDA precedente a direzione Porzano.
Nella risposta poi viene fatto presente che, prendendo atto che l’iter dell’amministrazione Porzano non era stato portato a termine, a Luglio di quest’anno l’attuale CDA si è attivato per repertoriare le opere degli artisti che avrebbero dovuto comporre l’oggetto di asta, al fine di poter dare corso all’iniziativa prevista, ma solo 12 opere risultano attualmente essere nella disponibilità della proprietaria EVAM SpA rispetto alle 21 tutt’ora nell’elenco ufficiale del sito della società.
Sono passati 3 anni dall’annuncio dell’allora amministratore di EVAM SpA Porzano sulla valenza artistica e solidale dell’iniziativa e oggi sappiamo per certo che molte delle opere non ci sono, che l’asta non si è tenuta e che OPA non ha ricevuto un euro.
Non ci sembra corretto costruire un’immagine solidale e caritatevole attraverso un ente partecipato, se poi l‘iniziativa non si realizza, lasciando molte ombre sull’intera operazione visto che l’amministratore Gelati scrive che sta ancora cercando, a distanza di 3 anni, le opere che dovevano essere oggetto della beneficenza stessa, dichiarando che ovviamente potrà procedere all’asta “non appena si avrà certezza di quante opere saranno nella disponibilità di Evam spa, legittima proprietaria, [..]“.
Ci pare abbastanza chiaro che sulla faccenda debba essere fatta chiarezza per salvaguardare l’immagine di una società partecipata del Comune di Massa e del Comune stesso.
Invitiamo pertanto l‘amministrazione comunale a chiedere ufficialmente conto di quanto sia accaduto, a chiedere chiarimenti sul perché molte opere, di legittima proprietà di EVAM Spa, non siano attualmente nella sua disponibilità, a venire in consiglio comunale a rendere partecipi tutti i consiglieri della situazione e soprattutto a chiedere scusa agli operatori della fondazione Monasterio che si sono visti tirati in mezzo in una faccenda al momento poco chiara.
Gruppo consiliare
Polo Progressista e di Sinistra