Ieri sera, durante la seduta del Consiglio Comunale, abbiamo assistito a delle scene a dir poco raccapriccianti da parte della maggioranza. Un comportamento che lascia davvero sconcertati, sia per la forma che per il contenuto delle azioni messe in atto.
In particolare, ciò che ha maggiormente colpito è stato l’intervento del Consigliere Koudsi, le cui scuse sono apparse fin da subito come scritte ad hoc, prive di autenticità e trasparenza. La sensazione, condivisa da molti presenti, è stata che queste dichiarazioni fossero preparate esclusivamente per contenere i danni, piuttosto che esprimere una reale volontà di fare chiarezza o di ammettere responsabilità.
La Sindaca, invece, ha cercato di ridimensionare l’accaduto sostenendo che l’intervento del Consigliere non avesse un intento velato o malizioso. Tuttavia, nel suo discorso, ha fatto riferimento alla guerra in Israele e Palestina, creando un paragone inappropriato. Non ci possono essere sinonimi tra queste due situazioni: stiamo parlando della Shoah, un crimine contro l’intera umanità.
Il tentativo della sindaca di richiamare un altro conflitto non fa che distogliere l’attenzione dal tema centrale, andando fuori tema , parole vuote per il pubblico che l’ha ascoltata.
Inoltre, la maggioranza ha scelto di non votare né la mozione del Consigliere Bernardi né quella del Consigliere Caffaz, semplicemente per una presa di posizione di appartenenza. Questa scelta non fa che confermare l’atteggiamento ambiguo e privo di rispetto nei confronti di temi che richiederebbero una seria riflessione.
Chi siede in Consiglio Comunale dovrebbe essere un esempio di integrità e responsabilità per la comunità che rappresenta. Invece, ciò a cui abbiamo assistito è stato uno spettacolo vergognoso, offerto da persone che non hanno compreso la gravità delle parole del Consigliere né il peso della loro stessa azione di voto.
In conclusione, il coordinatore provinciale Gianenrico Spediacci afferma “ciò che è emerso dalla seduta del Consiglio Comunale va oltre le singole dichiarazioni e comportamenti. Rappresenta un segnale preoccupante di un’assenza di valori fondamentali come la solidarietà, l’umanità e il riconoscimento del dolore altrui. Ogni membro del Consiglio ha la responsabilità non solo di agire in nome della comunità, ma anche di comprendere la gravità delle parole e delle azioni, specialmente quando si tratta di temi così delicati. La capacità di empatizzare con le sofferenze altrui e di mostrare rispetto per la storia e per le esperienze collettive è cruciale per costruire un futuro di coesione e comprensione. Senza questi valori, rischiamo di trasformare il dibattito politico in un mero esercizio di opportunismo, dimenticando che le decisioni che prendiamo e le parole che pronunciamo hanno un impatto reale sulla vita delle persone. È fondamentale che chi ci rappresenta rispetti queste responsabilità, affinché il Consiglio Comunale possa tornare a essere un luogo di confronto serio e rispettoso, capace di guidare la comunità verso una maggiore umanità e comprensione reciproca”.
Il Coordinatore provinciale di Forza Italia
Gianenrico Spediacci