Dopo giorni di ricerche ostacolate dal maltempo, le operazioni si sono concluse ieri nel tardo pomeriggio sul Monte Bocco, dove sono stati ritrovati i corpi senza vita dei tre turisti francesi scomparsi martedì scorso. I resti del velivolo biposto, che si era schiantato sul crinale appenninico Tosco-Emiliano a Fivizzano, a pochi metri dal confine con l’Emilia-Romagna.
I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Toscano, supportati dai colleghi dell’Emilia-Romagna, hanno scoperto il relitto annerito, all’interno del quale sono stati rinvenuti i corpi delle vittime. Le operazioni di recupero, particolarmente complesse, si sono protratte fino a tarda sera.
Le ricerche aeree erano state coordinate dall’Aeronautica Militare, in collaborazione con l’aeroporto civile di Lucca, dove era in corso l’esercitazione internazionale di soccorso aereo “Grifone”. A seguito della scomparsa dell’aereo, l’esercitazione è stata trasformata in un’operazione reale, impiegando elicotteri e squadre di soccorso per le ricognizioni.
Le vittime, un marito, una moglie e un amico della coppia, provenivano dalla Romania. Dopo aver trascorso la notte di lunedì all’aeroporto di Pavullo, avevano ripreso il volo martedì mattina in direzione della Francia. L’ultimo segnale del velivolo è stato rilevato sul crinale tra Toscana ed Emilia-Romagna, dove si sono subito concentrate le ricerche, coordinate dalla base operativa di Tassignano a Capannori (LU).
La localizzazione del velivolo è stata resa possibile grazie all’analisi dei tabulati telefonici e alla geolocalizzazione dei segnali dei telefoni cellulari dei dispersi. Cruciale è stata anche la testimonianza del figlio di una delle vittime, che è riuscito a fornire una posizione approssimativa grazie a un’app di rintraccio dei telefoni.