FIT-CISL UIL Trasporti FAISA-CISAL UGL-FNA
Recentemente abbiamo molto apprezzato l’intervento e la riunione organizzata con AT e la Regione Toscana dal Presidente della Provincia Gianni Lorenzetti sui gravi disservizi avvenuti negli ultimi mesi nel Trasporto Pubblico Locale, anche se come sindacati avremmo voluto parteciparvi per esporre il nostro punto di vista; così come abbiamo apprezzato l’intervento mediante lettera ad AT e alla Provincia da parte del Comune di Massa su iniziativa dell’Assessore ai Trasporti Alice Rossetti.
Prese di posizione importanti e costruttive a tutela di un servizio pubblico essenziale per i cittadini e delle condizioni di lavoro dei dipendenti; prese di posizioni concrete che collimano con le denunce fatte negli ultimi anni sulla stampa e non, da parte di FIT-CISL, UILT, FAISA e UGL, relative al grave stato di obsolescenza dei mezzi pubblici, sulla carenza cronica di una adeguata manutenzione degli stessi e la mancanza di sufficienti investimenti nel settore.
Troppo spesso però e ci sembra giusto sottolinearlo, è che quello che le Organizzazioni Sindacali denunciamo viene spesso ignorato dagli Enti Locali e dall’azienda AT se non addirittura visto come un modo per voler solo polemizzare; non è così e i gravi disservizi di questi anni ne sono la prova concreta.
Entrando nel merito della questione, dispiace fortemente il Comunicato Stampa di AT frutto del summit avvenuto pochi giorni fa tra l’azienda stessa, la Provincia di Massa Carrara e la Regione. Un Comunicato che non condividiamo affatto e che a nostro parere altro non è che una giustificazione inopportuna ed inadeguata sui numerosissimi disservizi avvenuti.
Come FIT-CISL, UILT, FAISA e UGL ci sentiamo dunque in dovere di rispondere ricordando ad Autolinee Toscane che quando si sono presentati, quali partecipanti alla gara unica regionale, lo hanno fatto promettendo “mare e monti” a beneficio dell’utenza e dei dipendenti; tuttavia a quasi tre anni dal loro subentro si è visto solo un “piccolo laghetto” ed una “piccola collina”. Il vecchio gestore ha sì lasciato una situazione drammatica ma tre anni sono tanti, il tempo di intervenire c’è stato ma di bus nuovi se ne sono visti pochi, in confronto al parco veicolare necessario e quei pochi quasi del tutto veicoli urbani trascurando gli investimenti sui bus extraurbani. La manutenzione, come sempre è stato anche in passato, continua a lasciar desiderare con interventi a “caduta” ovvero intervenendo solo quando il bus si guasta senza mai una necessaria ed utile programmazione degli interventi in base al kilometraggio effettuato dai mezzi. I tagliandi alle nostre auto personali d’altronde si fanno per prevenire le rotture e non per ripararle una volta che si è rimasti in panne! Perché non si attua lo stesso principio ai bus garantendo un servizio regolare e buone condizioni di lavoro ai dipendenti?
AT dà la colpa al COVID per la mancata reperibilità dei pezzi di ricambio ma possiamo tranquillamente provare, con vecchi articoli di stampa, che le problematiche sono antecedenti il suo subentro e continuate sotto la sua gestione.
Nel continuare a rispondere ad AT diciamo che, un’azienda così importante quale è, con alle spalle un colosso che opera a livello mondiale quale RATP e che ha passato anni nelle aule di tribunale pur di aggiudicarsi il lotto unico del TPL Toscano, non possa andare in crisi perché è stata rinviata la gara del T2; così come pensiamo abbia sbagliato nel sottrarsi alla partecipazione della gara stessa. Certo, la Regione Toscana ha sbagliato in pieno la progettazione della gara, inserendo una nuova frammentazione del servizio dopo l’aggiudicazione ad un unico soggetto ma questa è un’altra storia; nel merito ci limitiamo a commentare che rimaniamo fiduciosi sul fatto che il Governatore Giani, o un eventuale suo successore il prossimo anno, diano il via libero all’annullamento definitivo della gara perché sbagliare è umano, perseverare un po’ meno….
In tutto questo, come firmatari della presente ed in qualità di Rappresentanti dei lavoratori, non possiamo che evidenziare il nostro imbarazzo ed il nostro rammarico nei confronti dell’utenza per lo scarso servizio offerto e questo vale sia per le corse che non vengono effettuate sia per quelle effettuate ma con bus vecchi; specialmente durante il periodo estivo dove a causa del malfunzionamento dell’aria condizionata le temperature all’interno dei bus raggiungono anche i 50 gradi. Scusate signori utenti ma la colpa non è imputabile al personale che come Voi è costretta a subire questa brutta situazione!
Le Segreterie Provinciali
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