Si apre un nuovo fronte di conflitto tra l’Amministrazione comunale e gli imprenditori del marmo. Dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che apre la strada al riconoscimento dello status perpetuo e trasmissibile delle concessioni di cava, e le sentenze del Tar che attestano che la resa del 30% è una percentuale riscontrabile solo in poche cave, arriva un altro duro colpo per il Comune.

Le società Guglielmo Vennai spa, Fantiscritti Marmi srl, Bocca Canalgrande srl, rappresentata da Erich Lucchetti, ed Eta Escavazione Tagliata Alta, rappresentata da Michele Galeotti, hanno notificato al Comune un ricorso al Tar contro quanto previsto dall’articolo 21 del Regolamento comunale degli agri marmiferi. Le società, che al momento della firma della concessione e del rinnovo del periodo transitorio si erano impegnate nel progetto di recupero dell’ex mercato coperto di Avenza, ora contestano l’iter individuato per la realizzazione del progetto.

La posizione del Comune

La sindaca Serena Arrighi ha espresso chiaramente la sua delusione e preoccupazione per questo ricorso: “Il ricorso testimonia un sentire comune ad alcuni industriali del lapideo che vorrebbero usufruire di un bene della collettività senza restituire nulla in cambio. È passato quasi un anno dall’impegno manifestato per recuperare l’ex mercato coperto di Avenza, per il quale le ditte sono chiamate a investire non per buona volontà ma perché in cambio hanno ottenuto garanzie su tempi e modalità di coltivazione degli agri marmiferi comunali. Ora che sono chiamate a fare la loro parte per la città, hanno deciso di presentare un ricorso che come primo effetto potrebbe ottenere il fermo, e quindi ritardi, nella realizzazione del progetto”.

Un concetto inconcepibile per alcuni imprenditori

La sindaca Arrighi ha sottolineato come questo ricorso dimostri che per certi imprenditori è inconcepibile il concetto di restituzione delle ricchezze accumulate sfruttando un bene della collettività. “Il Comune si opporrà ai ricorsi, e a questo modo di pensare e di agire”, ha concluso Arrighi, promettendo una ferma opposizione all’iniziativa degli imprenditori.

Le implicazioni del ricorso

Il ricorso al Tar potrebbe avere come primo effetto il blocco e quindi ritardi nella realizzazione del progetto di recupero dell’ex mercato coperto di Avenza. Questo ritardo rappresenterebbe un colpo basso per l’amministrazione comunale, che contava su questo progetto come simbolo di collaborazione tra pubblico e privato per il bene della collettività.

Conclusione

La vicenda segna un ulteriore capitolo nella già complessa relazione tra il Comune e gli imprenditori del marmo. Mentre l’Amministrazione comunale si prepara a difendere le proprie posizioni, resta da vedere come si evolverà questa nuova battaglia legale e quali saranno le sue ripercussioni per il futuro della città di Carrara.