La 72° edizione del Premio Bancarella ha visto trionfare Aurora Tamigio, scrittrice esordiente, con il suo romanzo “Il cognome delle donne” (Feltrinelli). L’opera ha conquistato ben 185 voti su 188, ottenendo quasi un en plein. La scrittrice ha ricevuto in premio la prestigiosa scultura in ceramica del San Giovanni di Dio, protettore dei librai, realizzata dall’artista Umberto Piombino.

Il cognome delle donne” è un romanzo familiare che abbraccia un arco temporale di sessant’anni, partendo dal dopoguerra fino ai giorni nostri. La storia segue le vicende della capostipite Rosa e dei suoi discendenti, intrecciando destini e emozioni con un ritmo narrativo incalzante. «Questo titolo mi è servito per riflettere su un paradosso – ha dichiarato la vincitrice – che il nostro cognome non è mai davvero nostro. Lo ereditiamo da qualcuno, che non è mai una donna». Tamigio, laureata in storia dell’arte contemporanea e con un passato lavorativo nel cinema, ha saputo creare un’opera che ha conquistato sia il pubblico che la critica.

Carlo Feltrinelli, presidente della casa editrice, si è dichiarato particolarmente felice per il successo, ricordando che Feltrinelli non vinceva un Premio Bancarella dal 1961, con “L’ultimo dei giusti” di Andrè Schwarz.

Al secondo posto si è classificato “La casa delle sirene” di Valeria Galante (Mondadori) con 88 voti, mentre “L’Iliade cantata dalle dee” di Marilù Oliva (Solferino) ha ottenuto il terzo posto con 84 preferenze. Gli altri finalisti sono stati “L’inventario delle nuvole” di Franco Faggiani (Fazi Editore) con 81 voti, “Tangerinn” di Emanuela Anechoum (Edizioni N/O) con 66 voti e “Selvaggio Ovest” di Daniele Pasquini (NNE) con 60 voti.

La cerimonia di premiazione, condotta dalla giornalista Carolina Sardelli, ha visto la partecipazione dei finalisti, che sono stati intervistati alternando testimonianze e musica dal vivo con il duo chitarra e voce Giacomo Rossetti e Federico Biagetti. Durante l’evento, è stato svelato che Valeria Galante è lo pseudonimo sotto cui si celano i fratelli Diana e Diego Lama, noti giallisti. Il loro libro, un’appassionante saga familiare, trae spunto dai diari della nonna, con Napoli come sfondo struggente della narrazione.

Marilù Oliva, docente di lettere e critica letteraria, ha presentato un’originale rilettura dell’Iliade, interamente declinata al femminile e modernizzata. Franco Faggiani ha descritto nel suo romanzo un piccolo mondo antico che si affaccia alla modernità, mentre Daniele Pasquini ha narrato l’incontro tra butteri maremmani e cowboys, inserendo anche il leggendario Buffalo Bill. Emanuela Anechoum, al suo debutto letterario, ha raccontato il ritorno a casa di Mina, giovane donna italo-marocchina, offrendo un punto di vista inedito sull’immigrazione.

La presidente onoraria del premio, Francesca Giannone, vincitrice nel 2023 con “La portalettere”, ha annunciato il suo nuovo libro “Domani, domani” (Nord). Durante la cerimonia, è stata assegnata la Gerla d’oro a Elisa Giovannacci di Biella, rappresentante della quarta generazione di librai, in omaggio al suo impegno nel mantenere vivo il rapporto con i libri.