Ridurre l’orario di lavoro senza tagliare il salario e “lavorare meno, lavorare tutti”, slogan degli anni Settanta, in modo da contrastare gli effetti negativi dell’automazione e dell’Intelligenza artificiale. Si tratta di strade percorribili? Una risposta la troviamo nel libro dal titolo “Il lavoro in via di estinzione”(Primamedia editore) scritto dal giornalista Pino Miglino che sarà presentato giovedì 20 giugno alle 18 nell’auditorium di San Pio X, in via Volta 8, a Massa.

L’appuntamento culturale è organizzato dalla Parrocchia di San Pio X. Dopo i saluti del parroco don Maurizio Manganelli, l’introduzione da parte di Alessandro Conti, direttore dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro. L’autore sarà intervistato dal giornalista Alberto Sacchetti che modererà l’incontro. Seguiranno interventi di Nicola Del Vecchio, segretario provinciale della Cgil, e di Franco Borghini, segretario provinciale della Uil. Il libro, in forma di cronaca, affronta il viaggio in un mondo del lavoro in profonda e continua trasformazione.

La disoccupazione come malattia strutturale, il ruolo dei sindacati e della politica, gli esperimenti in corso nei principali paesi occidentali, il cambiamento imposto dalle crisi globali e dalla pandemia. Infine, la necessità di una rivoluzione culturale che, finalmente, porti a lavorare per vivere e non a vivere per lavorare. «L’occupazione si trova oggi a navigare tra Scilla e Cariddi. Dove Scilla – spiega Miglino nel suo libro – è la scandalosa disuguaglianza che riduce la domanda dei consumatori. E Cariddi è l’automazione che, contrariamente al passato, non riesce a creare un numero equivalente di posti rispetto a quelli che distrugge.

Due, dunque, sono le strategie su cui agire. Una più convenzionale e cioè la redistribuzione della ricchezza e l’altra quasi ignorata ma decisiva e cioè la redistribuzione dell’orario di lavoro».

Il libro contiene interviste a Pierre Carniti, Piergiovanni Alleva, Domenico De Masi, Agostino Megale, Susanna Camusso. Pino Miglino, già caporedattore de La Nazione, si è occupato principalmente di economia e di politica. Attualmente scrive per la rivista Storia e Storie di Toscana.