Madeo (TNI): “In ogni comune istituire l’assessorato al piccolo commercio”

Tni Ristoratori Italia e Conflavoro Pmi Firenze hanno presentato oggi in un convegno a Firenze varie proposte a sostegno delle piccole medie imprese. Tni Ristoratori Italia ha lanciato un proposta per regolamentare le attività di ristorazione e del commercio, introducendo una “patente a punti”, ispezioni ben regolamentate ed una formazione specifica per chi desidera aprire una nuova attività commerciale. Questa iniziativa mira a contrastare, tra le altre, il fenomeno del “mangificio” che affligge Firenze e a tutelare i consumatori.

Firenze è una città assediata dai turisti, dove le tradizionali botteghe artigiane stanno scomparendo, sostituite da una proliferazione incontrollata di attività di ristorazione. Questa situazione non solo danneggia i consumatori, compromettendo la qualità dei prodotti e/o dei servizi offerti, oltre alla sicurezza alimentare, colpendo dunque tutti gli imprenditori del settore. Alcune aree della città restano prive di certi servizi, mentre altre sono sovraffollate di attività simili, riducendo la qualità della vita dei residenti.

Le “linee guida”, frutto di un meticoloso lavoro iniziato nel 2020 e ispirate ad un modello che arriva dagli Stati Uniti, introducono diversi punti chiave:

1. Normative sulle distanze:

  • Stabilire criteri di distanza tra attività commerciali basati sulla densità dell’area
  • Aggiornare annualmente queste normative tramite commissioni locali con rappresentanti del settore.

2. Regolamentazione dell’accesso alla professione:

  • Richiedere una formazione specifica in scuole ad hoc
  • Definire requisiti di esperienza lavorativa
  • Offrire esami e corsi organizzati dalle regioni, con costi proporzionati al reddito familiare.

3. Creazione di un organismo di tutela:

  • Controllare e verificare i requisiti delle attività commerciali, con valutazioni obbligatoriamente esposte all’esterno dei locali.
  • Valutare contratti di lavoro, qualifiche del personale, tracciabilità dei fornitori e qualità degli ambienti.
  • Patente del ristoratore: le attività saranno classificate da A a F e potranno aprire e/o restare aperte con il raggiungimento delle lettere dalla A alle C, mentre quelle che otterranno un punteggio dalla D alla E avranno un termine (30 giorni dalla notifica) per “regolarizzarsi”. Coloro che raggiungeranno invece una votazione con lettera F, subiranno la chiusura o non potranno aprire. La valutazione dovrà essere obbligatoria (con spese a carico dell’esercente e tabella ministerialmente approvata) per tutte le attività entro 6 mesi dall’apertura. E’ previsto rinnovo con cadenza triennale con facoltà di ciascuna azienda di richiedere valutazioni in ogni momento anche al fine di migliorare la propria valutazione.

4. Ispezioni e sanzioni:

  • Effettuare valutazioni obbligatorie entro sei mesi dall’apertura e rinnovo triennale.
  • Prevedere sanzioni in caso di infrazioni, inclusa la riduzione del punteggio della “patente del ristoratore”.

La proposta è stata presentata oggi nella Sala delle Leopoldine in piazza Tasso, ai candidati a sindaco e ai candidati al consiglio comunale per le prossime elezioni amministrative. Sarà inoltre consegnata al governatore della Regione Toscana Eugenio Giani e a tutti i gruppi consiliari, e successivamente condivisa con i ministeri competenti a livello centrale.

“E’ un lavoro che nasce dall’osservazione accurata dei nostri quartieri, che col tempo si sono omologati commercialmente. Ci sono zone dove è difficile trovare anche i beni essenziali. Ecco perché, anche con il dottore Stefano Bandelli, tributarista e consulente d’impresa fiorentino, abbiamo deciso di iniziare a confrontarci su possibili soluzioni che abbiano come finalità principale quella di modernizzare la legge Bersani,” ha dichiarato l’avvocato Fabio Cappelletti, consulente di Tni Ristoratori Italia.

“La proliferazione incontrollata di attività ha trasformato Firenze in un mangificio, abbassando la qualità e favorendo la concorrenza sleale a scapito dei commercianti e dei fiorentini.Condivideremo questo documento con tutti i candidati a sindaco e lo presenteremo anche alle sedi di competenza del governo”, ha aggiunto Raffaele Madeo, presidente di Tni Ristoratori Italia, che ricorda come nel 2023 abbiano chiuso in Italia “oltre 28mila attività della ristorazione, più di 2.300 al mese, con record negativo a Firenze, dove la flessione è stata del 5,3% rispetto al 2022”. “Le istituzioni e la politica devono fare di più. A loro chiedo di istituire un assessorato specifico al piccolo commercio in ogni comune”.

Dall’altro lato Conflavoro Pmi Firenze ha presentato le tante proposte portate sui tavoli istituzionali a sostegno delle Pmi suddivise su vari ambiti: sostegno all’imprese per l’accesso al credito, formazione, cultura manageriale ed organizzazione del lavoro, nuovi strumenti per la crescita dimensionale delle imprese, semplificazioni, digitalizzazione e sostenibilità.

“Come Conflavoro Firenze, abbiamo deciso di organizzare in maniera congiunta questa iniziativa per presentare sia la proposta di legge redatta da Tni Ristoratori Italia per governare l’overtourism, sia per riaccendere il dibattito sulle nostre proposte, già presentate al Ministero ed a livello istituzionale, a sostegno delle piccole e medie imprese. Si tratta di due validi contributi per migliorare la vivibilità della nostra città di Firenze” sottolinea il presidente di Conflavoro Pmi Firenze Enrico Fantini.