“Una persona riservata che ha dato prova di grande affetto, artistico e umano, per Pietrasanta”: così il sindaco e assessore alla cultura Alberto Stefano Giovannetti ricorda lo scultore Giuliano Vangi, scomparso martedì nella sua abitazione di Pesaro.

Vangi aveva conosciuto la “Piccola Atene” della Versilia all’inizio degli anni Settanta quando, per realizzare un’opera in bronzo, si rivolse a una delle fonderie cittadine; al ‘91 risalgono, invece, i primi contatti con i laboratori in marmo della città per una scultura in granito. Da quel momento, l’artista di Barberino del Mugello iniziò a lavorare con tantissime botteghe artigiane di Pietrasanta, aprì il suo studio e, nel 2005, acquistò anche una casa in città dove soggiornò sempre più spesso e per periodi sempre più lunghi.

“Ebbe sempre parole di apprezzamento per la nostra comunità – prosegue Giovannetti – un legame che mostrò anche concretamente: con la donazione, al Museo dei Bozzetti, di quattro gessi, uno dei quali, “Concordia”, è stato fra quelli esposti all’Europarlamento di Bruxelles, lo scorso anno e, a febbraio, a Courmayeur, nella mostra che ha aperto le celebrazioni per i 40 anni della sede museale. E nel 2020, durante l’emergenza sanitaria, quando offrì una propria opera per l’iniziativa ‘Il grande dono dell’Arte’, l’asta benefica di raccolta fondi per l’ospedale unico della Versilia”

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Cittadino onorario di Pietrasanta dal 2011, Vangi ha ricevuto moltissimi premi e riconoscimenti ed esposto le sue opere nelle più prestigiose sedi in Italia e all’estero: “Il nostro rammarico – conclude il sindaco – è non essere riusciti, nonostante ne stessimo parlando da tempo, ad accogliere una delle sue creazioni all’interno del Parco Internazionale della Scultura Contemporanea. Sarebbe molto bello, insieme ai suoi eredi, portare a compimento questo intento”. Il sindaco e l’amministrazione comunale di Pietrasanta si stringono al dolore dei familiari con sincero affetto e profonda commozione.