La pioggia incessante ha richiesto l’attivazione delle idrovore su Vecchiano, Massaciuccoli e Massa Carrara. Sotto controllo Lunigiana, Media Valle, Garfagnana, Appennino e piana lucchese
Sono stati due giorni di lavoro intenso per i tecnici del Consorzio di Bonifica Toscana Nord i cui impianti sono rimasti attivi soprattutto nella zona della costa per ridurre l’impatto delle piogge intense che hanno colpito il territorio.
“Abbiamo mantenuto un monitoraggio costante della situazione – sottolinea il presidente Ismaele Ridolfi – sia sui principali fiumi e torrenti sia sul reticolo minore. Le criticità sono state ridotte al minimo, nonostante le importanti precipitazioni che hanno riempito i corsi d’acqua ma il deflusso è stato abbastanza regolare. Il pronto intervento dei tecnici e l’attivazione degli impianti hanno permesso di rimanere nei livelli di guardia, con le idrovore che a pieno regime hanno pompato l’acqua nelle fasi più critiche. Tutti gli impianti dei bacini di bonifica Vecchiano, Massaciuccoli Pisano e Massaciuccoli Lucchese hanno lavorato insistentemente per tutta la giornata e gran parte della scorsa nottata. Lo stesso vale per quelli nei comuni di Massa e Carrara. Inoltre – precisa ancora il presidente – è stato acceso nella notte fra lunedì e martedì l’impianto idrovoro della Bufalina, scolmatore meccanico del lago di Massaciuccoli. L’impianto è tuttora acceso e lo sarà sicuramente per i prossimi giorni, considerate le alte quote raggiunte dal lago”.
Sotto controllo la situazione in Lunigiana, Media Valle, Garfagnana e Appennino. “Ci sono state alcune segnalazioni soprattutto sul reticolo minore – continua Ridolfi – che è andato un po’ in sofferenza per alcune situazioni puntuali ma nulla che abbia compromesso la gestione. Le idrovore in Lunigiana non sono entrate in funzione perché il livello del Magra è rimasto sotto controllo. Il territorio è stato tenuto sotto stretta osservazione dalle nostre squadre tecniche per tutta la durata dell’allerta. Nessun problema invece nella zona del reticolo irriguo e di scolo della piana lucchese”.