Il segretario del PD di Montignoso, Nicolini, dopo mesi e mesi di silenzio dell’Amministrazione Comunale scrive sulla discarica forse pensando che ancora tutti siano disposti a credere alle favole. Quelle rare volte che qualcuno della politica montignosina si ricorda di Cava Fornace, viene tirato fuori il mantra che la discarica va chiusa, poi però c’è solo silenzio e inerzia, non viene fatto niente, nessun atto, nessuna azione. Ricordiamo a Nicolini, aldilà delle sue affermazioni, che la Regione ha attivato il Paur perché questo è previsto dal decreto legislativo 152/2006 .

Invece è evidente che Montignoso non ha praticamente partecipato all’Inchiesta Pubblica e quando il segretario locale del Pd scrive che l’inchiesta era il momento di lasciare la parola ai cittadini, noi leggiamo un atteggiamento da Ponzio Pilato: abbiamo gridato l’inefficacia di questa inchiesta ai quattro venti tanto che alcuni comuni hanno raccolto immediatamente il nostro appello, ma non Montignoso. Infatti Pietrasanta, Forte dei Marmi e Massa oltre che partecipare fattivamente alle prime sedute, con interventi mirati alla chiusura del sito, hanno presentato ricorso proprio sulla conduzione del procedimento. Montignoso invece ha taciuto prima e durante. Ora Nicolini a che titolo interviene? A nome del Sindaco, che ormai sull’argomento non dice piu’ nulla forse per non agitare le acque a Firenze? A nome dell’intera maggioranza , come se tutti i partiti che la compongo si riconoscessero nel PD? A nome dell’intera amministrazione, quindi anche della minoranza, che quasi mai si ricorda di questo problema?

I fatti dopo 17 anni dicono che chi ha guidato questi anni il Comune oltre ai proclami da campagna elettorale non abbia fatto un granché per arrivare a chiudere la discarica.

Continuare a parlare di marmettola come da anni fa il Pd, e come richiama ancora una volta Nicolini, non va nella direzione della chiusura. La marmettola rischia di essere il cavallo di Troia con il quale si daranno le nuove autorizzazioni, gridando ancora una volta all’emergenza ambientale nel nostro comprensorio. Il problema della marmettola deve essere risolto a partire dall’estrazione e con gli imprenditori del marmo che si sono arricchiti. La politica invece di fare il proprio dovere e richiamare questi soggetti alle loro responsabilità, scarica ancora una volta il problema sulla collettività.

Se Montignoso volesse muoversi, di fronte a continui camion che hanno ripreso ad entrare in discarica dovrebbe attivarsi per capirne i motivi. Ancora non abbiamo la misurazione raggiunta dai conferimenti sul comune di Montignoso, misurazione che da anni chiediamo proprio per dare senso alle autorizzazioni a suo tempo concesse che prevedevano di raggiungere quota 43 slm. Se Montignoso avesse voluto fare qualcosa avrebbe potuto anche procedere immediatamente con nuove analisi sui piezometri che nell’ultimo rapporto ARPAT (analisi del maggio 2023) sono risultati con concentrazioni di tricolorometano, arsenico, manganese, ferro oltre le soglie previste dalla legge. Ma niente, solo ridicole affermazioni, inutili e fuori tempo.

A questo punto, in virtù di quanto dichiarato da Nicolini, ci aspettiamo che durante la Conferenza dei Servizi il Comune di Montignoso intervenga, non dando il consenso al proseguo dell’attività oltre i 43 metri. In quell’occasione avrà infatti la possibilità di dimostrare nei fatti e non solo a parole, la propria volontà di chiudere definitivamente la discarica.

La discarica c’è perché la politica locale l’ha voluta, nonostante che nel 2007 il Ministero dell’Ambiente si esprimesse non a favore e che l’Università di Pisa dicesse che quel sito non puo’ essere una discarica, visto i rischi idrogeologici di quell’area. Ora la discarica va SOLO CHIUSA.