La discussione sul bilancio ha fatto emergere alcuni elementi chiari.
Sul versante fiscale, l’idea di aumentare in modo sproporzionato l’imposta di soggiorno è un errore pesante per la città perché ridurrà la capacità di attrattiva turistica e,al contempo, risulta inutile perché le spese finanziate con tale imposta saranno possibili solo dopo il suo incasso, quindi a esercizio chiuso a meno di non creare buchi.
C’è poi, sempre sul versante delle entrate, il peso delle violazioni al Codice della strada che servono a fare cassa facilmente.
Il secondo elemento riguarda la visione di città che, di fatto, non esiste. Dopo aver violentato spazi storici come piazza della Stazione e Piazza Betti, si mettono costose pezze nel tentativo di correggere gli errori fatti.
Sul piano culturale continua l’assenza di interventi organici che non siano la mera adozione di iniziative già confezionate, mentre la cultura locale viene sostanzialmente cancellata.
Preoccupa l’assenza di mutui che fa pensare a problemi sul finanziamento delle opere del Pnrr e risulta davvero debole il complesso degli interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico.
Ma del resto si tratta di un bilancio, come detto, senza visione; Massa sta diventando la città degli ipermercati, della totale assenza di pianificazione urbanistica, delle varianti ad personam e della carenza di rapporti con i territori limitrofi.
Un rilievo specifico meritano le difficoltà palesi di Cermec ed Evam che mostrano bilanci assai critici.
Sul piano politico e’ chiaro che questa maggioranza non ha alcuna identità, e’ popolata di transfughi degni del peggior trasformismo e di una miscela indistinta di civici-leghisti, che albergano solo a Massa, facendone un mondo a parte: una Persianopoli senza i tratti divertenti dei fumetti.
Enzo Romolo Ricci, Gabriele Carioli, Stefano Alberti, Giovanna Santi, Daniele Tarantino, Ivo Zaccagna, Dina Dell’Ertole