Blitz dei carabinieri di Massa Carrara, che ha portato all’arresto di due persone che gestivano un traffico di armi e droga all’interno di una segheria dove sono stati trovati 14 chili di stupefacenti e un arsenale di armi da sparo.

I due massesi di 38 e 39 anni sono stati arrestati. Uno in carcere l’altro ai domiciliari.  Sono state eseguite complessivamente 7 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti soggetti coinvolti a vario titolo nell’attività di spaccio che ha poi portato all’arresto dei due principali indagati.

Protagonista dell’indagine è il 38enne massese, il quale pur essendo operaio in una società partecipata, gestiva anche una rivendita di legnami che usava come copertura per lo spaccio di droga. L’uomo, infatti, con l’aiuto di un complice, il 39enne, occultava nella segheria un ingente quantitativo di stupefacente che rivendeva a fidati clienti in quantitativi non superiori ai 50 grammi.

La metodologia con la quale operava l’organizzazione era piuttosto ingegnosa: i clienti, conoscenti di vecchia data del titolare dell’attività, preannunciavano il loro arrivo con una breve telefonata, nel corso della quale coprivano le loro vere intenzioni (ovvero l’acquisto dello stupefacente) con la richiesta di legna da ardere, salvo poi, una volta sul posto, acquistare hashish o marijuana. 

Il titolare, aiutato da un suo operaio, dopo aver ricevuto la prima chiamata recuperava il giusto quantitativo di droga, che aveva precedentemente nascosto in dei bidoni interrati coperti da cumuli di segatura o tra le cataste di legna stoccate per la vendita al dettaglio.

L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Massa e condotta dal Nucleo Investigativo della stessa provincia. Le perquisizioni sono state effettuate con l’ausilio delle unità cinofile antidroga e antiesplosivo di Firenze e Pisa San Rossore che hanno consentito di rinvenire un vero e proprio arsenale: 3 fucili calibro 12, 1 carabina calibro 22, 1 pistola semiautomatica calibro 7,65 e 2 revolver tra cui una calibro 357, con relativo munizionamento, che erano stati nascosti sotto le cataste di legna e dentro tubi di plastica opportunamente sigillati, anche questi occultati all’interno della segheria. In alcuni casi è stato necessario l’utilizzo di un mezzo meccanico per poter spostare l’enorme quantità di legna al di sotto della quale si trovava il materiale poi rinvenuto.