Il Premio “Obelisco città di Massa”, il prestigioso premio, ideato e organizzato da Franco Frediani, patrocinato e sponsorizzato dal Comune di Massa, oltre che dalla Mario Giorgini Marmi e dalla Marmi Ducale di Francesco Ricci, inteso a gratificare un concittadino particolarmente distintosi nella propria professione, giunge quest’anno alla sua nona edizione e si svolgerà come consuetudine a Villa Cuturi di Marina di Massa, martedì 8 agosto alle ore 21.15. Ingresso libero.

Dopo il musicista Pietro Faleni, l’attore dialettale Alberto Andreani, il ballerino Alen Bottaini, il cantante lirico Giorgio Giuseppini, l’attore e regista Andrea Battistini, il pittore e scultore Vito Tongiani, la pianista e organista Stefania Mettadelli e la prima ballerina della Scala Alice Mariani, vede premiato Paolo Giannotti, un docente, appassionato letterato, amante della propria città, e con l’hobby della scrittura.  Commediografo e romanziere, è quest’anno alla ribalta nazionale con “Giallo in Versilia” un noir che è stato inserito tra i quaranta titoli selezionati dal quotidiano “La Gazzetta dello Sport”  ad allietare le vacanze estive.

La cerimonia condotta da Fabio Cristiani, vedrà Giannotti ricevere il premio dalle mani del Sindaco Francesco Persiani a rappresentare la comunità massese. In omaggio al premiato si esibiranno : Massimo Dalle Luche in una lettura da “Il paese di Acchiappacitrulli”; Tania Giusti, da “Giallo in Versilia”; Armando Manfredi, da “Lo spettacolo è sospeso….” E infine Tania Giusti, Armando Manfredi e Fabio Cristiani, da due scene della pièce teatrale “Sancio e il Cavaliere”.

 La biografia di Paolo Giannotti

Paolo Giannotti nasce a Massa  il 25 ottobre del 1961, figlio di Franca Gigli e Ernesto Giannotti, autore e attore in dialetto massese, capocomico nella Compagnia del Teatro Comico Dialettale Massese, gestito per oltre quaranta anni. Paolo, terminati gli studi superiori si iscrive alla facoltà di lettere dell’Ateneo pisano ove consegue la Laurea con la tesi “Tommaso Landolfi e la letteratura fantastica.” Ancor giovane studente la passione per la scrittura e per la storia locale lo porta nella redazione massese del quotidiano “La Nazione” dove, con Marzio Pelù anche lui un giovanissimo giornalista alle prime esperienze, cura la  rubrica quindicinale “Il Mercurio” che tratta i più diversi argomenti di cultura locale. Sempre per il quotidiano ha l’incarico di seguire le cronache degli avvenimenti teatrali che si svolgono al Teatro Guglielmi, teatro che sente un po’ come seconda casa e del quale avrà modo di mettere, nero su bianco, una serie di episodi e aneddoti divertenti nel saggio “Lo spettacolo è sospeso perché è andata via la scossa”. La frequentazione col padre e la passione per il teatro lo porteranno a cimentarsi anche come commediografo. Sua è la commedia in dialetto “Amori en piazza” rappresentata nel 1982 al Teatro Guglielmi così come la riedizione del 1998, con diverso titolo, “La bottega dela Giuditta”.  Con la pièce “Sancio e il cavaliere” si aggiudica, nel giugno 2022, il premio speciale della giuria “Eugemio Allegri” al Premio nazionale di drammaturgia “Luigi  Candoni” di Udine. Le attività giornalistica e teatrale si interrompono quando vince il concorso per l’insegnamento nelle scuole medie e ottiene la cattedra di lettere dapprima a Bergamo, poi a Barga dove mette su casa e vi rimane per ben 14 anni. Solo da tre anni ha ottenuto il trasferimento nella città natia presso la scuola media Malaspina, ma già il prossimo anno scolastico lo vedrà docente nell’Istituto d’Istruzione Superiore “Aldo Salvetti”. La passione per la scrittura, nel 2003 lo porterà a Torino a concorrere al “Premio letterario Italo Calvino” con l’inedito “La voce del pavone”, dove risulta uno dei tre finalisti. Nel 2012 è finalista al “Premio letterario Guido Morselli” con l’inedito “Il paese di Acchiappacitrulli”, poi pubblicato dalla casa editrice Pequod. La lontananza con la città natia non gli impedisce tuttavia di mantenere un legame affettivo intenso e duraturo e le sue ricerche letterarie sono proprio rivolte a  personaggi massesi, purtroppo spesso dimenticati. E’ il caso del commediografo Paolo Ferrari, l’autore del “Baltromèo calzolaro”, la prima commedia in dialetto massese, di cui Giannotti cura la pubblicazione, mentre del romanziere Carlo Gaetano Chelli, ne diventa un infaticabile e puntiglioso ricercatore. Definito da Pier Paolo Pasolini uno dei maggiori romanzieri dell’800 (il suo romanzo più noto è “L’eredità Ferramonti” da cui fu tratto anche l’omonimo film) Giannotti ne cura la raccolta dei “Racconti dell’Apuano” e del romanzo “Fabia”, e a lui dedica articoli e saggi pubblicati su riviste ed atti accademici. Proprio recentemente, dopo affannose ricerche, è riuscito a reperire l’unica immagine nota del grande letterato del quale ha in preparazione un convegno. La frequentazione col poeta e letterato Ubaldo Bellugi  è stato da viatico all’incarico di riordinarne e catalogarne il  vasto archivio, poi donato dall’erede Anita Bonotti al locale Archivio di Stato e là tutt’ora si trovano ben 22 faldoni che, oltre a scritti personali, raccolgono tutta la sua  produzione poetica e letteraria. Col romanzo “Il paese di Acchiappacitrulli”  Giannotti dà vita al personaggio di Pompilio Nardini, un giornalista alle prese con la corruzione e i misfatti del piccolo mondo di provincia. E Nardini riappare nel recentissimo “Giallo in Versilia” un noir che ha avuto il privilegio di essere scelto tra i quaranta romanzi selezionati dal quotidiano “La gazzetta dello sport” per le letture estive “sotto l’ombrellone”. Sul futuro letterario, Giannotti non si sbilancia molto, ma tutto lascia pensare ad una nuova avventura di Pompilio Nardini e, perché no, a una nuova commedia. Il Teatro Guglielmi, recentemente riaperto al pubblico,, dopo anni di forzata chiusura, lo attende a braccia aperte.