Si è aggravata la posizione del pregiudicato ventitreenne arrestato qualche giorno fa con quasi un chilo di hashish. Il ragazzo era finito in manette insieme ad un suo amico ventenne, che gli aveva fatto da autista. Dopo la convalida dell’arresto per droga, il giovane doveva rimanere ai domiciliari fino alla data del processo rinviato a settembre, ma le cose per lui sono andate diversamente perché stava già scontando fuori dal carcere una condanna per tentato omicidio avendo ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali, una misura alternativa alla detenzione che prevede l’obbligo di tenere una “buona condotta”.

Si sono aperte le porte del carcere per il ventitreenne di Massa che la settimana scorsa è stato arrestato dai carabinieri di Carrara con quasi un chilo di hashish destinato alla vendita. Insieme a lui, era finito in manette anche un incensurato di vent’anni che lo aveva accompagnato in motorino e poi aveva dato l’allarme appena si era accorto che stava passando la pattuglia. I carabinieri avevano arrestato i due giovani nella zona di via Brigate Partigiane, trovandoli in possesso di sei panetti di hashish del peso complessivo di circa trecento grammi che probabilmente dovevano consegnare a qualcuno, poi un altro mezzo chilo di “fumo” era stato trovato a casa del ventitreenne, che in tasca aveva pure 1700 euro in contanti ritenuti il provento dell’attività di spaccio, perciò i soldi gli erano stati sequestrati insieme alla sostanza stupefacente.

Dopo la convalida dell’arresto, il giudice in attesa del processo rinviato a settembre, aveva rimesso in libertà il più giovane dei due in quanto incensurato, mentre l’altro doveva rimanere ai domiciliari.

Il ventitreenne, però, era già stato condannato per un tentato omicidio ai danni di un coetaneo avvenuto in un parco pubblico di Marina di Massa alla fine del 2018, quindi stava scontando la pena con il beneficio dell’affidamento in prova ai servizi sociali. Si tratta di una misura alternativa alla detenzione che consente al condannato di evitare il carcere, sottoponendosi a un programma di recupero e di reinserimento sociale concordato con il giudice. In questo caso, però, il ragazzo ha trasgredito la prima regola prevista dal programma, che poi è anche la più importante, cioè quella di non commettere altri reati, perciò inevitabilmente è stato raggiunto da un ordine di carcerazione dell’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Massa.Dopo la notifica del provvedimento, i carabinieri lo hanno portato in carcere.