“Sono passati quasi due mesi dall'ultimo verbale dei vigili del fuoco: ora serve chiarezza sul futuro del Monoblocco e dei servizi sanitari in città – dice la sindaca Serena Arrighi -. Il tempo passa veloce e non è possibile che ancora dall'Azienda sanitaria non sia uscito un piano definitivo per la gestione dell'emergenza. Come amministrazione abbiamo fatto in questi mesi tutto il possibile per agevolare il compito dell'Asl e per tutelare l'interesse della città e dei carrarini. Il centro polispecialistico 'Sicari', è bene ribadirlo una volta ancora, è una struttura che ha un altissimo valore per l'intera città non solo per l'alto livello delle prestazioni sanitarie che offre quotidianamente, ma anche perché rappresenta un centro nevralgico per tutto il territorio alimentando, tra l'altro, importanti ricadute economiche. Le prescrizioni dei vigili del fuoco sono importanti e necessitano di risposte rapide e operative, è arrivato il momento delle scelte e chi di dovere le deve prendere. Come sindaca, e come presidentesse della conferenza dei sindaci, il mio impegno è duplice: da un lato fare sì che il Monoblocco anche in questa fase di emergenza continui a vivere e a ospitare importanti prestazioni, dall'altro assicurarmi che, una volta conclusi i lavori necessari, tornino a Carrara tutti i servizi attuali. Sta dunque all'Asl prendere quelle che, tenendo sempre al centro il benessere del paziente e la qualità delle prestazioni sanitarie, devono ora essere decisioni definitive con tempi certi per la loro realizzazione. Non è più ammissibile sentire parlare ancora di ipotesi progettuali. Parallelamente mi aspetto da Asl garanzie e un cronoprogramma dettagliato anche per quanto la nuova struttura di Fossone. In quella che sarebbe dovuta essere una rsa saranno trasferite le cure intermedie, ma prima c'è da concludere un cantiere che definire infinito sarebbe riduttivo. Anche in questo caso l'azienda sanitaria non è stata finora in grado di darci una data precisa sulla fine dei lavori e, di conseguenza, sulla possibile apertura della struttura. Un'incertezza che non è più accettabile e a cui l'Asl deve porre rimedio il prima possibile”.