Come già evidenziato nei mesi precedenti, l’Azienda USL Toscana nord ovest si è posizionata al primo posto tra le Aziende sanitarie territoriali della Regione Toscana nella speciale classifica, predisposta dal Laboratorio MeS della Scuola S.Anna di Pisa, sulla valutazione delle performance con il punteggio complessivo di 76.30 su 100.
Il sistema di valutazione, così come riportato nella delibera regionale 800 del 2 agosto scorso, ha verificato il raggiungimento degli obiettivi assegnati a ciascuna Azienda relativi all’anno 2019 evidenziando come nella maggior parte dei casi l’Asl Toscana nord ovest abbia migliorato i propri risultati arrivando a superare il traguardo fissato.
Nel report, elaborato dal MeS secondo il sistema ormai collaudato dei bersagli, spiccano i buoni risultati raggiunti nell’ambito di Massa Carrara nel 2019 e confermati anche nel corso del 2020, nonostante la pandemia Covid.
Nella valutazione che fa il MeS sui principali indicatori, rispetto sia all’obiettivo assegnato che all’andamento del trend, per Massa Carrara i riscontri sono in generale positivi, sia per il territorio che per l’ospedale, con alcune limitate aree in cui è necessario attuare azioni di miglioramento.
Ecco i principali indicatori 2020.
Per l’ospedale Apuane si posizionano nella fascia contrassegnata dal colore verde scuro, corrispondente ad una valutazione ottima, in particolare 10 indicatori, tra i quali: i volumi degli interventi per il tumore maligno della mammella (5, il massimo) e gli interventi conservativi sempre per il tumore alla mammella (ancora 5), le fratture di femore trattate entro due giorni (4,85, con una percentuale all’ospedale di Massa dell’88,93% rispetto a una media regionale del 75%), le episiotomie in Ginecologia (4,77) e i re-ingressi in Pronto Soccorso (4,27).
Bene inoltre, in quanto caratterizzati anch’essi dal colore verde nel bersaglio, indicatori come l’indice di performance di degenza media – IPDM per i ricoveri programmati (3,73), le colecistectomie laparoscopiche (3,66), i ricoveri da Pronto Soccorso in Chirurgia (3,64) e le terapie post infarto (3,12).
Meno bene i volumi degli interventi per il tumore maligno alla prostata (0,02), indicatore contrassegnato dal colore rosso nel bersaglio, problema comunque generale e non legato al singolo territorio.
L’ospedale di Fivizzano si segnala (in verde scuro) per il Pronto Soccorso e il percorso di Emergenza Urgenza, con i dimessi dopo una permanenza in PS inferiore alle 6 ore (4,96), la percentuale di abbandoni (4,80) e di re-ingressi in Pronto Soccorso (4,06). In rosso (ma al limite con l’arancione) l’indice di performance di degenza media (IPDM) per i ricoveri programmati, con un valore di 0,97.
Risultati positivi all’ospedale di Pontremoli per il percorso di Emergenza Urgenza: dimessi dopo una permanenza in PS inferiore alle 6 ore (4,52), re-ingressi in Pronto Soccorso (4,40) e percentuale di abbandoni (4,09). Nella fascia contrassegnata dal colore verde scuro anche le colecistectomie laparoscopiche (4,12). In rosso l’indice di performance di degenza media (IPDM) per i ricoveri medici, con un valore di 0,41.
Per la parte territoriale, nella zona distretto delle Apuane ha ricevuto una valutazione positiva il monitoraggio sui tempi d’attesa del Piano regionale governo liste d’attesa (4,74 su un massimo di 5), considerando comunque la riduzione dei volumi delle prestazioni 2020 a causa dell’emergenza Covid. Valutazioni buone per: assistenza residenziale (3,96), salute mentale territoriale (3,63), cure palliative (3,55), sistema 118 (3,43), percorso ictus (3,35), resilienza – materno infantile assistenza territoriale (3,33), visite e follow up (3,21). Risultati meno positivi, nel report del MeS, per l’appropriatezza farmaceutica (0,54).
Nella zona distretto della Lunigiana riscontri positivi per il monitoraggio sui tempi d’attesa del Piano regionale governo liste d’attesa (4,85), considerando però sempre la riduzione dei volumi delle prestazioni a causa dell’emergenza Covid; ottimi dati per il settore materno infantile – assistenza territoriale (4,35) e per l’attività consultoriale per le donne straniere (4,03). Risultati buoni, tra gli altri indicatori, per appropriatezza diagnostica (3,95), sanità d’iniziativa (3,78), RSA (3,44), percorso Ictus (3,31) e assistenza domiciliare (3,20). Da migliorare invece le prestazioni per il percorso diabete (0,84).
Da ribadire, comunque, che i risultati del 2020 sono da leggere in ottica Covid, sia in positivo che in negativo, in quanto i miglioramenti o i peggioramenti sono spesso da ricondurre al contesto della pandemia. Basti pensare che, in particolare nella prima fase del lockdown, l’invito alla popolazione era di evitare il più possibile l’accesso alle strutture sanitarie.
“La valutazione delle performance, con la conseguente verifica dei risultati conseguiti dal sistema – spiega il direttore generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani – rappresenta in sanità una fase necessaria per orientare le strategie, capire la loro efficacia e valutare eventuali correttivi. Si tratta però anche uno strumento importante su cui impostare un processo di comunicazione trasparente con i cittadini. Per questo siamo ancora più soddisfatti dei risultati ottenuti nell’ambito territoriale di Massa Carrara.
La pandemia nel 2020 ha cambiato tutte le modalità di erogazione dei servizi, che indubbiamente hanno risposto bene all’emergenza Covid, ma adesso è iniziata una fase nuova in cui ci stiamo riorganizzando in maniera diversa rispetto a prima. Per alcune attività ci sono problematiche innegabili e siamo consapevoli del fatto che c’è davvero tanto lavoro da fare: penso in particolare alle liste d’attesa ambulatoriali e chirurgiche, per le quali abbiamo un piano straordinario di smaltimento.
Come emerge dal bersaglio del MeS, persistono altre aree da presidiare meglio e, in questi specifici settori, la nostra Azienda è impegnata in percorsi di confronto interno e di rimodulazione, per rendere il sistema sempre più efficace ed efficiente, oltre che pienamente sostenibile.
Ringrazio ancora tutto il nostro personale per la disponibilità e la professionalità, a maggior ragione durante questa pandemia, che ci ha costretti a cambiare interamente il nostro modo di fare sanità”.