È stato suggestivo e affascinante il viaggio nella storia attraverso i menù di Casa Savoia che si è svolto giovedì sera, presso il ristorante Extra a Nazzano, durante la cena della cultura organizzata dalla Delegazione Apuana dell’Accademia Italiana della Cucina.

La delegata, avvocato Beatrice Vannini, ha spiegato l’importanza dell’appuntamento culturale, sottolineando fra l’altro che “il relatore, l’ammiraglio Roberto Liberi, socio accademico di Livorno, collezionista di menù storici e scrittore ci intratterrà con un’esposizione e presentazione dei Menù di Casa Savoia. Sarà per noi un’occasione per rapportarci con la storia.

La presentazione di questi documenti ci renderà possibile fare un tuffo nel passato, ricordando eventi, personaggi, tradizioni ma anche ascoltare la storia della cucina e della grafica”. Il relatore, presentato da Giulio Fano, esperto di menù storici, ha svelato segreti e curiosità della cucina del Regno d’Italia a partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino alle soglie della Seconda guerra mondiale. “Le storie dei menù di casa Savoia – ha spiegato l’ammiraglio Liberi – raccontano eventi legati a fatti che sono accaduti, illustrano la storia della cucina e della grafica”.

Si è così scoperto che i menù nell’Ottocento e fino ai primi anni del Novecento venivano scritti rigorosamente in francese, come francesi erano i vini in abbinamento ai piatti, fra i quali spiccava lo champagne, e che un pranzo iniziava dal potage, la minestra. Solo nel ventesimo secolo si è passati ai menù scritti in italiano e ai vini della nostra terra a partire dal moscato siciliano, dal Barolo e dal Capri rosso.

Durante la serata la delegata Vannini ha accolto la nuova socia accademica Carolina Frugoli,  presentata dagli accademici Enrico Biso e Gregorio Job.

Molto apprezzata la cena: carpaccio di carne marinata e olio alla senape, sformato di verdure con fonduta di castelmagno, risotto riserva Carnaroli al piccione, guancia di vitello brasato con soffice di patate e delizie dello chef. Vini: “Monrosso” dalla cantina di Monsanto.

Al termine della serata la delegata ha consegnato allo chef Claudio Folini la vetrofania dell’Accademia Italiana della Cucina.